Un mondo del lavoro spesso invisibile e povero, sempre sottovalutato. Le lavoratrici e i lavoratori addetti alle pulizie delle scuole, degli ospedali e degli uffici pubblici e privati, svolgono i loro incarichi nei momenti di chiusura, preparano gli ambienti ad accogliere personale e cittadini. Due ore di lavoro in un ufficio, tre in un altro, spostandosi con mezzi propri o pubblici, per uno stipendio mensile che difficilmente va oltre i 600 o 700 euro. Sono circa 31mila le imprese di pulizie attive nel settore, per un fatturato di 12 miliardi e 800mila, e con più di 420mila addetti“. Così esordisce il comunicato ufficiale della Filcams Cgil, che in questi giorni ha lanciato la campagna ‘I diritti non sono una favola’ con un video pubblicato su youtube. “Il contratto di lavoro nazionale” – spiega il sindacato – “è scaduto da più di 3 anni, nell’aprile del 2013, le trattative sono in stallo: welfare, salari, organizzazione del lavoro, senza un accordo di regole condivise, il settore rischia di cadere facilmente nella rete dell’illegalità sviluppando un sistema sempre più al ribasso con forme di lavoro irregolare. E i continui tagli ai contratti di appalto, stanno compromettendo il servizio verso i cittadini e condizionando fortemente diritti e tutele delle lavoratrici e dei lavoratori“. E continua: “Dopo la mobilitazione dello scorso 6 maggio, la Filcams Cgil vuole continuare a tenere alta l’attenzione, portando alla luce le tante difficoltà delle lavoratrici e dei lavoratori del settore, che non devono aver timore di lottare per ottenere i loro diritti”

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