Tutto cominciò nel settembre 2007 con trecentomila firme ai banchetti delle piazze e 3 punti chiari e fondamentali:
1) eliminare i politici condannati dal Parlamento – questione morale;
2) obbligo di non superare due legislature;
3) eleggere direttamente i propri rappresentanti senza liste bloccate fatte dai partiti.

Era la riforma popolare voluta da Grillo e sulla quale cominciava a nascere un sentimento popolare che Veltroni, artefice della fusione a freddo dei cattocomunisti, cercava di arginare. Oggi il primo sondaggio certifica il sorpasso del M5s sul Pd, in quel pianeta del 28/30 per cento, dal quale il Pd può solo scendere, mentre M5s può solo salire. L’opinione pubblica italiana non perdona soprattutto sui temi del lavoro, della salute, dell’ambiente e sulle pensioni. Ed è ovvio che il Pd, scoperto a sinistra in un panorama politico orfano di verdi e di partiti e movimenti strutturati di sinistra, abbia scelto il forno più accomodante di Verdini. Scelta scellerata. Nella prateria a sinistra, il M5s diventa l’unica spiaggia, certa e visibile. Sinistra italiana deve ancora nascere, Sel si è addormentata nella genitorialità post moderna di Vendola, quindi il popolo rosso-verde guarda con interesse all’anonimato civico ma battagliero dei pentastellati.

Renzi tenta melodie da sirene, a questo mondo, andando da Fazio, invadendo la tv come solo Berlusconi aveva osato, ottenendo solo controproducente sovraesposizione. I fatti parlano da soli e l’abbraccio mortale a lobby e banche ancora lo pagherà caro. E neanche il lancio al banchettismo potrà risollevare un Pd stremato da inchieste e scontri interni. I gazebo funzionano se sono la culla natale di un movimento, come i 5 stelle. La gente li ha visti sempre lì, nelle piazze e nelle strade, col freddo, sotto la pioggia e col sole… sempre lì a difendere l’ambiente, l’onestà, il diritto alla felicità ed alla rabbia. Anonimi ma sempre presenti. Il Pd può provarci! Ma non è il suo terreno congeniale. Si è visto solo nelle primarie coi gazebo, ma alla fine ha prodotto più delusioni che risultati.

E’ giusto che ci provi, ma il sorpasso peserà anche psicologicamente su quei tanti elettori delusi che cercano valori che il “leopoldismo” non riesce più a garantire. I kit da porta a porta sono una trovata berlusconiana di altri tempi, e sembra proprio che Renzi/Sensi, tornato all’algoritmo delle quattro parole simmetriche (anch’esso buono per un’altra epoca e sbufalato dalle performance di Crozza, “la fatica della democrazia, non la comodità della dinastia”), non riesca più a stupire. Non potendo più riproporre la formula degli 80 euro, esaurita la spinta “Svitol – lo sblocca tutto” caduta sotto l’evidenza del reale, adesso deve correre inseguendo chi gli sta davanti. E’ troppo sveglio per non capire che questa volta non gli basterà mettersi nella scia e poi dare lo scatto finale, son cose che riescono una volta, la prima volta…e lui questo jolly lo ha già giocato. Deve inventarsi qualcosa di solido e credibile. Dai Matteo… serve uno scatto nuovo, una nuova trovata, forse una nuova rottamazione, o l’eliminazione del canone Rai, il Rischiatutto appare un flop, perché: “ripetersi non è solo ricordare, e dimenticare aiuta a sognare!!!”.

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