Mi aspetto che vada tutto per il meglio, come è stato fino adesso. Oggi si conclude la fase processuale, dopo penseremo al futuro. Sono emozionata, spero che oggi ci sia la fine di questa vicenda giudiziaria”. E’ emozionata, appunto, Lucia Annibali, nel giorno in cui la Corte di Cassazione deciderà se confermare i vent’anni di pena inflitti al suo ex amante Luca Varani, perché ritenuto mandante dell’aggressione con l’acido che il 16 aprile 2013 a Pesaro ha segnato per sempre il volto dell’avvocatessa, oggi divenuta emblema della lotta al femminicidio. Ad attenderla un comitato di sostenitrici gunte a Roma dalle Marche. “Diverse donne hanno giovato della ma esperienza, e di questo sono molto contenta”, ha ribadito. Finora Annibali ha seguito tutte le udienze, anche se non ha mai voluto esprimersi a proposito dell’intervista rilasciata da Varani alla giornalista Franca Leosini, per il programma Storie Maledette. “Sentiamo la pressione mediatica, ma noi legali, come anche il nostro assistito che oggi è assente, siamo vicini alla parte offesa” afferma Roberto Brunelli, avvocato di Varani, al suo ingresso in Cassazione. “Luca ha intenzione di pagare per quello che ha fatto, ma non per quello che gli viene attribuito, e finora ha ricevuto il massimo della pena, basti guardare altri casi giudiziari simili”, conclude Brunelli

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Livorno, “Nogarin indagato anche per abuso d’ufficio e falso in bilancio”. Ma l’avvocato: “Non risulta agli atti”

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Sfregiata con acido, comitato donne per Annibali: ‘Simbolo del femminicidio, non la lasciamo sola’

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