ANSALDO BASE ED EX DOGANA: MILANO HA UN PROGETTO, ROMA NO – “Per capire la differenza tra l’eventismo e le politiche culturali che la Capitale non ha – conclude Severino – è sufficiente il confronto tra il caso di Alsaldo Base a Milano, ex stabilimento industriale che il comune ha da poco assegnato a una cooperativa per farne un polo culturale, e la Ex Dogana a Roma”. Due luoghi simili come tipologia, location e dimensioni, “ma Milano è riuscita attraverso una seri di accordi con le banche, a trovare un operatore locale che su un periodo di 12 anni abbia potuto investire e fare una progettualità seria”. Cosa che a Roma non accade: “L’omologo romano è l’ex Dogana – continua il docente – di proprietà del Cassa Depositi e Prestiti, spazi che vengono gestiti da un gruppo di ragazzi in maniera onorabile perché sono luogo molto effervescente, fanno mostre, convegni e musica, ma sono fatiscenti e non si sono meritate neanche una mano di bianco da parte del Comune. Il che dimostra da un lato come Milano abbia un progetto di identità della città e dall’altro lo spaesamento e la mancanza di progettualità che c’è a Roma, che nella migliore delle ipotesi riesce a far aprire, con agibilità al pubblico ma in maniera contingente, uno spazio abbandonato senza dargli alcuna prospettiva“.

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