Sarà Nadal-Murray la prima semifinale dell’Open di Madrid, riedizione di quella appena giocata a Montecarlo. Nel Principato lo spagnolo ha vinto in tre set, in Spagna non è detto che l’esito sia lo stesso, visto che lo scozzese è il campione uscente del torneo e nei quarti contro Berdych è apparso in forma smagliante, mentre Nadal ha tremato contro l’onesto terraiolo portoghese Joao Sousa, a cui ha concesso un set e fatto fare un figurone. Dall’altro lato del tabellone Kei Nishikori aspetta il vincitore della sfida serale tra Novak Djokovic e Milos Raonic. Più avanti il torneo femminile, che ha già la sua prima finalista: si tratta della slovacca Dominika Cibulkova, che ha posto fine alla favola della 19enne Louisa Chirico.

NADAL AVANTI A FATICA, GRINTA NISHIKORI – In una giornata segnata dalla pioggia in cui si gioca quasi sempre indoor col tetto chiuso, Rafa Nadal ci mette più del previsto a piegare la resistenza di Joao Sousa, portoghese n. 35 Atp. Soprattutto più di quanto aveva fatto presagire il primo set, dominato 6-0 dal maiorchino. Sembrava una passeggiata, invece la partita è cambiata imprevedibilmente nel secondo set, in particolare nel sesto gioco, quando Sousa ha annullato un’infinità di palle-break, portando l’inerzia dalla sua parte, strappando poi il servizio all’avversario e guadagnandosi il terzo set. Qui match pari fino al 3-3, quando la maggior esperienza dello spagnolo ha fatto la differenza, nonostante tutti i meriti di Sousa che ha continuato a comandare il gioco fino all’ultimo punto. Nadal avanza, ma con le prime vere difficoltà di questo stagione sul rosso. In semifinale troverà Andy Murray, vincitore su Thomas Berdych. Il punteggio 6-3 6-2 racconta una partita effettivamente senza troppa storia: lento e un po’ impacciato il ceco, aggressivo in risposta come ai tempi migliori lo scozzese, forse motivato dalla posta in palio. A Madrid difende il titolo dello scorso anno, e anche il secondo posto nel ranking Atp, che perderà alla fine del torneo in favore di Roger Federer, se non riuscirà a bissare il successo del 2015. Il match più spettacolare di giornata, però, è stato quello anche più incerto nel pronostico tra Kei Nishikori, giustiziere di Fabio Fognini, e il giovane australiano Nick Kyrgios. Il giapponese ancora una volta ha vinto una partita che sembrava persa, in cui il primo vantaggio è arrivato dopo due ore dieci di rincorsa. E lì che il talento di Kyrgios si è sciolto, proprio quando pareva sul punto di prendere il sopravvento: Nishikori ha trascina il secondo set al tie-break, lo ha vinto e ha poi tirato dritto fino al 6-3 finale del terzo.

CHIRICO, FINE DEL SOGNO – Prosegue invece l’altalena nel torneo femminile, che rispecchia un po’ lo stato di tutto un movimento, senza grandi leader alle spalle dell’irraggiungibile Serena Williams. Così Madrid, dopo l’eliminazione precoce delle prime cinque teste di serie, continua a perdere possibili protagoniste: sconfitta al terzo turno la tedesca Siegemund, rivelazione del momento dopo la cavalcata dalla qualificazioni alla finale a Stoccarda, si ferma in semifinale la favola di Louisa Chirico, 19enne statunitense n. 130 del ranking mondiale. La prima finalista è la più esperta slovacca Dominika Cibulkova, che ha stroncato il sogno dell’americana con un doppio 6-1. In finale troverà la vincente tra la rumena Simona Halep (n. 6 e vera favorita a questo punto) e l’australiana Samantha Stosur, in carriera vincitrice dello Us Open 2011, ora n. 23 al mondo. Nel turno serale si gioca l’ultimo match dei quarti maschili: Novak Djokovic sfida il bombardiere canadese Milos Raonic, per raggiungere Nishikori in semifinale.

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