Alfio Marchini? E’ un bel nome, ma dietro c’è gente come Gasparri, Brunetta, addirittura la Mussolini. Io faccio fatica a immaginare che la destra sia di colpo nuova semplicemente perché c’è una bella persona davanti ma dietro ci sono gli stessi che per 20 anni hanno combinato quello che noi sappiamo“. Così il giornalista de Il Fatto Quotidiano, Andrea Scanzi, si pronuncia sulla situazione capitolina in vista delle amministrative e sugli scenari futuri del centrodestra, nel corso di un confronto con l’ex leader di An, Gianfranco Fini, a Otto e Mezzo (La7). Scanzi cita le scelte capestro di Berlusconi a Roma: “Soltanto lui poteva puntare su Bertolaso. Ma d’altra parte, Berlusconi è anche uno che in termini calcistici non ne sta indovinando. Aver puntato su Marchini è sicuramente una buona mossa, seppure tardiva, ma è inutile girarci intorno. Il mio timore è che dietro Marchini ci siano i soliti noti”. Fini precisa: “Io mi rivolgo agli elettori di centrodestra: votate Marchini per avere qualche chance di elezione di un sindaco che non sia Raggi e Giachetti. E’ l’unico nome. Può piacere o meno, ma è così”. Il dibattito verte poi sul futuro del centrodestra italiano, per il quale Fini vagheggia un modello francese dopo le amministrative romane. Scanzi osserva: “Fini sta dando una dimensione nazionale a quello che capita a Roma, visto che nelle ultime settimane sta rilasciando molte interviste. E questo per me è molto positivo, perché è un ottimo analista e parla così tanto che adesso si arrabbiano da morire a destra, come un certo Gasparri che testualmente ha detto: ‘Fini deve stare zitto e muto, perché se lui parla bene di Marchini affossa pure lui’. In ogni caso, dare torto a Gasparri va sempre bene

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