Duello serrato tra il deputato M5S Alfonso Bonafede e il parlamentare Pd David Ermini, durante Omnibus, su La7. Tema del contendere è il provvedimento sulla prescrizione per la corruzione, argomento sul quale il deputato dem si lamenta: “Ieri sono stato costretto a scrivere un fondo sull’Unità, perché nessun giornale ne parla. Solo oggi ne ha scritto il Messaggero, perché ho avuto un colloquio io”. Bonafede biasima l’operato del governo Renzi in fatto di giustizia, mentre Ermini gesticola nervosamente, e sottolinea: “Di fronte a questa situazione vedo che non c’è una risposta, l’unica che arriva ogni tanto è quella di come imbavagliare l’informazione sulle intercettazioni“. “Ecco, ora fa la marchetta ai giornalisti” – commenta Ermini – “Noi abbiamo dato una infinità di risposte politiche e legislative, carissimo. Se ci sono il 416 ter, l’antiriciclaggio, l’anticorruzione con l’aumento delle pene, il falso in bilancio, l’aumento della prescrizione sulla corruzione, il nuovo codice degli appalti, è per noi“. Il vicedirettore di Libero, Franco Bechis, chiede ironicamente: “‘E’ per noi’ nel senso che avete metà partito indagato per quei reati lì?“. Il deputato Pd prosegue, accusando il M5S di fare garantismo a corrente alternata, ma il clou della polemica si ha quando è citato l’incontro del Pd con Orlando sulla riforma del processo penale, riunione in cui era presente anche il verdiniano di Ala Ciro Falanga. Ermini conferma, ma è un po’ vago. Bonafede incalza: “Ma che ci faceva Falanga con voi? Cioè voi state scrivendo il provvedimento sulla prescrizione con un verdiniano, ovvero con un partito che fa capo a un pluri-indagato e a un condannato per concorso in corruzione“. “Veramente riguardo agli indagati e ai condannati, voi c’avete il massimo pregiudicato“, replica Ermini. “Non ti permettere, , né tu, né il presidente del Consiglio, perché è subdolo e da sciacalli parlare di una condanna per omicidio stradale. Siete irrispettosi nei confronti dei cittadini con quel paragone”. “‘Non ti permettere’ lo dici a casa tua” – risponde il deputato Pd – “Finché governiamo noi, siamo liberi di dire quello che ci pare. Quando governerete voi, ci manderete a letto alle 8 di sera

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