A cosa servono i risultati dell’Invalsi? – Una volta corretti dai singoli docenti attraverso le griglie di valutazione, i dati vengono trasmessi all’istituto che entro il mese di settembre 2016, una volta elaborati, li trasmetterà alla scuola al netto degli effetti del cheating, cioè la pratica di imbrogliare. Dal 2008 ad oggi i risultati delle prove sono più o meno identici e non si discostano dalle ben note indagini internazionali sugli apprendimenti (Timss e Pisa). Secondo l’analisi fatta nel 2015, “il sistema d’istruzione nelle regioni meridionali e insulari appare meno efficace in termini di risultati raggiunti” mentre “la Lombardia e la provincia autonoma di Trento ottengono risultati superiori alla media italiana anche alla scuola primaria”.

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Test Invalsi 2016 al via per 2 milioni di studenti. Ecco come funzionano le prove

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