La fiducia posta su un ddl che dice che la prescrizione si interrompe dopo la sentenza di primo grado, sarebbe un punto di incontro della politica con la magistratura e con i cittadini. Ma sarebbe anche un campanello d’allarme nei confronti di chi corrompe“. Lo afferma a Otto e Mezzo (La7) il presidente della commissione antimafia, Rosy Bindi (Pd), in confronto con il direttore de Il Fatto Quotidiano, Marco Travaglio, riguardo all’ipotesi di porre la fiducia al Senato sul ddl penale, che comprenda gli interventi sulla prescrizione. L’ex presidente del Pd si pronuncia anche sulle dure parole del presidente dell’Anm, Piercamillo Davigo: “Non solo ora, ma anche ai tempi di Mani pulite c’era chi non si vergognava, ma allora si rubava per i partiti, ora la corruzione è legata ai destini personali o delle proprie cordate”. Circa la corruttibilità dei partiti, Travaglio ripercorre il caso Quarto, che ha coinvolto il M5S e osserva: “Quella vicenda insegna a tutti che, in primo luogo, non bisogna avere rapporti organici coi clan e tagliare gli elementi che hanno relazioni con le cosche. In secondo luogo, non si deve candidare gente ricattabile“. Bindi spiega che proprio per questa ragione ha consigliato al M5S e al Pd di non far diventare la lotta alla mafia uno strumento di lotta tra le forze politiche, perché è il più grande regalo che si può fare alle mafie. Travaglio si pronuncia sulla prescrizione: “Anche per me la prescrizione deve andare a morire nel momento in cui la magistratura esercita l’azione penale. I tempi della giustizia sono lenti sia perché facciamo troppi processi, sia perché abbiamo troppi gradi di giudizio. Ma anche perché, se all’inizio del processo sai che, tirando in lungo, arrivi alla prescrizione, intasi la giustizia facendo i tre gradi di giudizio e soprattutto il tuo legale ha l’obbligo di tirare in lungo per salvarti se sei colpevole. Se invece” – chiosa – “non hai nessuna aspettativa di prescrizione, tutte le lungaggini artificiose, che vengono messe in campo soprattutto dagli imputati ricchi e abbienti, non vengono messe in campo. Così, già si contrarrebbero i tempi dei processi. Sarebbe rivoluzionario se sparisse la prescrizione durante il processo

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