Fabrizio Miccoli e il Palermo. Un legame nato nell’estate 2007, quando la società di Zamparini credette nel rilancio del piccolo attaccante salentino prelevandolo dal Benfica, dopo le precedenti esperienze – non particolarmente esaltanti – con Juve e Fiorentina. In Sicilia Miccoli scrisse parte della recente storia dei rosanero in Serie A (oggi sempre più lontana), diventando il miglior marcatore di sempre con 74 gol e stringendo un legame indissolubile col popolo palermitano.

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Ma se metà del suo cuore appartiene ai colori rosanero, l’altra metà non può che essere legata alla sua terra e alla maglia giallorossa del Lecce, indossata (dopo un lungo inseguimento partito fin dai tempi del Casarano in serie C) soltanto nell’ultimo biennio della sua carriera italiana in Lega Pro proprio con i salentini. Un legame corrisposto anche dal popolo leccese che ha sempre visto nel “Romario del Salento” un’icona calcistica di cui andare sempre fieri, specie dopo il “dramma sportivo” del febbraio 2011, quando l’attaccante del Palermo venne sostituito nell’intervallo, visibilmente scosso per il gol del pareggio segnato al “suo” Lecce.

Un amore viscerale per la propria terra che già nel 2010 manifestò fondando, assieme al padre Enrico, la “Scuola Calcio ASD Fabrizio Miccoli” di San Donato, suo paese d’origine, situato appena qualche chilometro a sud di Lecce. Prese vita, quindi, una nuova realtà calcistica salentina che aveva – ad ha – l’obiettivo di radunare e offrire ai ragazzi del luogo la possibilità di fare calcio con una preparazione qualificata e in delle strutture di allenamento (rinnovate nel 2012) sicuramente all’altezza del nome che le rappresenta.

Oggi la Scuola Calcio ospita circa 200 ragazzi con fasce d’età che vanno dai Primi calci fino alla categoria Allievi. Dalla scorsa estate un ulteriore passo in avanti nello sviluppo qualitativo del progetto con l’ingresso, nel ruolo di direttore generale, di Enrico Diamante e del suo staff, lasciato libero proprio dall‘U.S. Lecce dopo una decennale carriera ricca di grandi soddisfazioni nel settore giovanile giallorosso. Ed è lo stesso Diamante ad ammettere la bontà del progetto: “È stato Fabrizio in persona – presidente onorario, sempre presente sul campo a motivare i ragazzi – a propormi questa nuova avventura. Finita la mia esperienza al Lecce avevo intenzione di prendermi un anno sabbatico per riflettere, ma la proposta di Fabrizio e la promessa – mantenuta – del rifacimento delle strutture di allenamento, paragonabili a quelle di una società professionistica, mi hanno convinto ad accettare l’incarico. Non vogliamo sostituirci o essere la copia di nessuno. Il nostro unico desiderio è quello di creare una realtà calcistica di livello in Salento, con istruttori e allenatori preparati”.

E i risultati sul campo non hanno tardato ad arrivare e neanche quelli societari: da qualche mese è iniziata una stretta collaborazione con l’A.S. Roma (numerosi sono i viaggi a Trigoria per staff e ragazzi) e molteplici sono le esperienze dei ragazzi formati a San Donato, presso società professionistiche come Napoli, Palermo, Frosinone, Virtus Entella o la stessa Roma.

C’è entusiasmo e voglia di crescere in un contesto familiare che mette al primo posto la felicità dei ragazzi e le loro ambizioni: “Alla fine non sono gli allenatori a beneficiare di questa realtà, ma solo ed esclusivamente i nostri ragazzi”, questa la conclusione del direttore Enrico Diamante. I presupposti e i mezzi ci sono. Una dimostrazione d’affetto innegabile di Fabrizio Miccoli verso la propria terra e verso un mondo – quello del calcio – che lo vedrà ancora una volta protagonista, ma questa volta, fuori dal rettangolo di gioco.

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