«Chi ha le sue responsabilità deve uscire fuori perché ci sono persone che sapevano, e non genitori. E’ stata fatta una denuncia nel 2013, il Municipio sapeva, si sapeva che in questo nido succedevano delle cose». Sono queste le parole di una mamma che per anni ha portato suo figlio all’asilo comunale di Roma “Il nido nel parco”, di via Francesco Scaduto, zona Aurelia. «Venne anche l’assessore per cercare di risolvere la situazione – continua la mamma – mio figlio si è salvato perché era un bambino che non dava fastidio a nessuno, perché poi si è scoperto essere autistico». «Avevo una sensazione personale a pelle che non ci fosse molta propensione verso i bambini. Erano distaccate», dice una mamma riguardo alle tre educatrici che sarebbero state responsabili di maltrattamenti all’interno dell’asilo comunale. La storia inizia a febbraio quando delle supplenti, che temporaneamente lavorano nell’asilo comunale, si accorgono delle violenze fisiche e verbali ai danni di alcuni bambini tra i 12 e i 24 mesi. Viene sporta denuncia e la procura avvia delle indagini, coordinate dalla sostituto procuratore Maria Monteleone e dalla pm Vittoria Bonfanti. Vengono piazzate delle telecamere all’interno della struttura comunale che confermano i maltrattamenti, schiaffi, urla e strattonamenti ai danni dei bambini della sezione “medi” da parte delle educatrici di ruolo della struttura

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