Intervista all’emittente Sada El-Balad del verdiniano Lucio Barani sul caso Regeni. Il parlamentare assolve l’Egitto di Al Sisi e accusa i non meglio precisati “servizi segreti deviati” al soldo “di qualche potenza straniera” di un fantomatico complotto. Il motivo della congiura? “Far naufragare i rapporti fra Italia ed Egitto” in modo di sostituire Roma come partner economico privilegiato del Cairo. Barani dice di avere anche la prova del nove, quella che dimostra la completa estraneità del governo Al Sisi: “Il ritrovamento del cadavere del giovane ricercatore che è stato buttato in mezzo ai rapporti fra i due paesi”. A nome di chi parla il senatore che il giorno prima si è definito pretoriano di Renzi? “A nome di un importante gruppo parlamentare determinante per la maggioranza di governo”. E ora che si ritaglia pure il ruolo di pontiere nella crisi fra i due paesi si schiera con l’Egitto contraddicendo la linea del governo italiano. Arrivando fino a giustificare la reticenza di fornire materiale investigativo ai pm italiani
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