La Banca d’Italia ha rivisto al rialzo il valore del debito pubblico 2015 di 1,8 miliardi, a 2.171, per tener conto del fatto che il fondo di risoluzione nazionale delle banche, operativo da gennaio nell’ambito della normativa sul bail in e gestito dalla stessa via Nazionale, va classificato nel perimetro della pubblica amministrazione. Risultato: lo scorso anno il rapporto debito/pil si è attestato a quota 132,7% e non 132,6% come da precedenti stime. La revisione emerge dal supplemento finanza pubblica al bollettino statistico di via Nazionale e larga parte dell’aumento riflette appunto la classificazione del Fondo, le cui passività fanno appunto parte del debito pubblico nonostante le risorse siano fornite dagli istituti.

A febbraio l’aumento del debito è così risultato del 2% rispetto al livello segnato nel febbraio 2015, quando si era attestato a 2.170 miliardi. Non si tratta comunque di un record assoluto: a maggio 2015 il debito aveva toccato i 2.219 miliardi.

Nel corso dell’anno il debito delle amministrazioni centrali è aumentato di 21,2 miliardi e quello degli enti locali di 0,2 miliardi, mentre quello degli enti di previdenza è rimasto sostanzialmente invariato.

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