Dario Franceschini ha firmato il decreto per il commissariamento della Fondazione Arena di Verona. Scongiurata per il momento la liquidazione amministrativa coatta – chiesta dal sindaco Flavio Tosi – dell’ente, su cui gravano 32 milioni di debiti. La decisione del ministro dei Beni culturali e del Turismo arriva “alla luce degli elementi forniti sulla situazione della Fondazione dell’Arena di Verona dal Collegio Sindacale della stessa e dalla Direzione Generale per lo Spettacolo dal Vivo”. E di fatto congela, almeno per il momento, l’ipotesi di una “terza via” che puntava alla privatizzazione.

Il ministro ha contestualmente nominato commissario straordinario dell’Arena di Verona Carlo Fuortes, “manager culturale che ha già gestito con grande professionalità ed efficacia la situazione di crisi dell’Opera di Roma, dove egli continuerà a svolgere l’incarico di Sovrintendente, affiancando per alcuni mesi il ruolo di commissario dell’Arena di Verona”. Fa sapere una nota del dicastero.

Fuortes valuterà se ci sono le condizioni per accedere alla legge Bray per il risanamento della Fondazione. E “avrà il mandato di garantire lo svolgimento della stagione estiva dell’Arena, di verificare entro il termine previsto dalla legge del 30 giugno 2016 le condizioni che permetteranno alla Fondazione scaligera di adempiere ai parametri stabiliti dalla legge Bray per accedere al percorso di risanamento o, in caso contrario, di avviare la sua liquidazione”. “Ringrazio il professor Fuortes – ha dichiarato Franceschini – per aver accettato di affiancare al proprio impegno all’Opera di Roma questo incarico, che verrà peraltro svolto a titolo gratuito e al quale sono certo adempirà con la consueta autorevolezza e efficacia”.

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