Sit-in capeggiato da Sabina Guzzanti, davanti la sede Rai di viale Mazzini a Roma, per protestare contro l’intervista di Bruno Vespa a Riina Jr.: “‘Porta a Porta’ deve chiudere e Vespa se ne deve andare. La Rai non può fare promozione a ‘Cosa Nostra‘, questo è troppo”. Per l’attrice e regista: “L’intervista di Vespa non aveva valore giornalistico, è stata una pubblicità a valori mafiosi. Io quando ho fatto un film sulla “Trattativa Stato-Mafia” non mi è stato permesso di partecipare a nessun programma Rai, gli italiani non hanno dovuto sapere niente su fatti acclarati, mentre devono sapere, attraverso la Rai, che il figlio di Riina ha scritto un libro in cui si dice che ha un padre amoroso”. La Guzzanti sottolinea come ci sia stata anche una petizione on-line contro il programma di Vespa che ha raggiunto oltre centodieci mila firme in poche ore: “Occorre reagire ad una schifezza di questo tipo. Penso che Bruno Vespa, dopo una mossa del genere, abbia perso ogni credibilità”. La puntata riparatrice, che il Direttore Generale, Antonio Campo Dall’Orto, durante l’audizione di ieri in Commissione Antimafia, ha specificato fosse un approfondimento sul tema? “E’ di per se una dichiarazione di mafiosità. Se ci sono milioni che se ne vanno è perché l’Italia è un Paese mafioso – e sulla Rai, per la Guzzanti – con la riforma della Tv di Stato, dove c’è a capo una persona sola che risponde direttamente al presidente del Consiglio, allora è Renzi responsabile di questa sozzeria”

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