E’ di questi giorni la notizia che le bollette di luce e gas da aprile scenderanno: -5% per l’elettricità e -9,8% per il gas. Una famiglia tipo arriverà a risparmiare circa 67 euro l’anno, calcola l’Autorità per l’Energia. Finalmente una novità positiva per i consumatori. E tuttavia c’è da aggiungere un “ma”, come sempre accade in questi casi. Lo sgravio avrebbe potuto essere maggiore, almeno per l’elettricità, se il governo avesse fatto fronte a tutto ciò che prevede la legge.

Il ministero dell’Economia preleva ogni anno 135 milioni dalla componente A2, ossia la voce in bolletta che i consumatori pagano in più per finanziare lo smantellamento delle centrali atomiche. Il decreto Fare del 2013 (governo Letta) aveva però previsto che una quota del gettito della Robin Tax, la tassa sui big dell’energia introdotta nel 2008 dal governo Berlusconi e dichiarata nel frattempo incostituzionale dalla Consulta, sarebbe dovuta andare a ridurre la A2. Ma il tanto atteso decreto attuativo per disciplinare lo sgravio è arrivato solo dopo oltre due anni, a fine 2015, e prevedeva che il ministero dello Sviluppo economico di Federica Guidi dovesse provvedere al pagamento entro il 31 marzo 2016. L’importo doveva essere versato alla Cassa Conguaglio per poi ridurre finalmente i prezzi dell’elettricità.

Tuttavia l’Autorità per l’Energia dice che non solo il pagamento non è stato ancora effettuato, ma neanche si sa né quando avverrà né a quanto ammonta la somma. “Ad oggi le risorse di competenza 2015 e 2016 non risultano essere state versate alla Cassa, e non sono noti né l’effettivo importo né la data di effettiva disponibilità”, dice l’Aeegsi nella delibera trimestrale di aggiornamento degli oneri di sistema. L’Autorità fa quindi sapere di aspettare notizie dal governo anche perché serve tempo per aggiornate il sistema e calcolare la somma da scalare a beneficio delle tasche delle famiglie italiane.

Contattato da ilfattoquotidiano.it, il ministero dello Sviluppo economico, che dovrebbe provvedere a versare l’importo, fa sapere che si tratta in totale di 113 milioni (98 per il 2015 e 15 per il 2016) da detrarre nei prossimi mesi. Il problema – dicono – è che i soldi dovevano arrivare dal ministero dell’Economia, che invece ha tenuto le casse ben chiuse. “Il trasferimento dei 98 milioni del 2015 è impossibile fino a quando il ministero dell’Economia non autorizza la cassa”, dice il ministero. Quanto ai 15 milioni del 2016, invece, “verranno trasferiti nelle prossime settimane alla cassa per la stessa finalità visto che su questa somma il ministero dell’Economia ha già dato la cassa e quindi possiamo andare avanti”. Quindi per il momento su 113 milioni ce ne sono solo 15. Quanto ai tempi “l’obiettivo, discusso con l’Autorità, è di poter trasferire entrambe le somme per il prossimo aggiornamento trimestrale di giugno”. Insomma, le famiglie italiane devono ancora attendere.

Nel frattempo le associazioni dei consumatori sono sulle barricate. “Il nostro governo quando c’è da prendere è sempre pronto mentre quando c’è da dare è sempre in grave ritardo, come dimostra la storia sulle banche”, commenta a ilfattoquotidiano.it il presidente del Codacons, Carlo Rienzi, che invita l’Autorità “a fare pressioni sull’Esecutivo al pari di quanto fanno le lobby tanto care al presidente Renzi, affinché siano stanziati i soldi necessari all’operazione che avrebbe ripercussioni positive per le famiglie italiane sul fronte delle bollette energetiche”.

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