Fondazioni ancora nell’occhio del ciclone. E, stavolta, a causa dell’impietosa fotografia scattata dal gip di Roma. Che parla, senza mezzi termini, di “un marciume diffuso all’interno di uno degli enti pubblici più in vista nel settore economico degli appalti”. Emerso scavando nel giro di gare sospette e presunte mazzette gravitanti nella galassia Anas nell’ambito del secondo capitolo dell’inchiesta Dama Nera che ha portato, l’11 marzo scorso, all’arresto di 19 persone su un totale di 36 indagati. Una vicenda giudiziaria nella quale compare anche il solito think tank politico. Che trasforma l’affaire anche in un caso politico. Con l’interrogazione parlamentare ai ministri delle Infrastrutture, dello Sviluppo economico e dell’Interno, depositata alla Camera dalla deputata del Movimento 5 Stelle Azzurra Cancelleri.

L’onorevole pentastellata punta il dito sull’intreccio tra imprese, grandi appalti e, appunto, fondazioni politiche. Finito nelle carte della Procura e sul tavolo del gip con il coinvolgimento del deputato di Forza Italia Marco Martinelli (indagato), componente della commissione lavori pubblici della Camera dei deputati. Un nome che riporta alla Fondazione della libertà per il bene comune presieduta dall’ex ministro dell’Ambiente e delle Infrastrutture Altero Matteoli (non indagato) e della quale Martinelli è vice presidente. Proprio negli uffici della Fondazione – secondo le indagini – sarebbero passati parte degli accordi corruttivi. Un capitolo dell’inchiesta che ha spinto la Cancelleri a chiedere al governo di “assumere iniziative per riformare il sistema delle fondazioni in considerazione delle relazioni pericolose che possono intercorrere tra politica, finanziamenti e attività di lobbying”. E a promuovere, nell’esercizio dei poteri di vigilanza, “un’ispezione, per il tramite della competente prefettura, per verificare il rispetto del principio di legalità nella Fondazione della Libertà per li bene comune”.

Nell’interrogazione,  la deputata del M5S sollecita l’esecutivo ad intraprendere anche “una dettagliata attività di audit sulla macrostruttura dell’Anas per correggere eventuali punti critici che possano rimettere in piedi la rete corruttiva, rigenerando così i meccanismi che inibiscono la libera concorrenza tra imprese”. Oltre ad “iniziative per riformare i sistemi di controllo” sulla spa pubblica.

Twitter: @Antonio_Pitoni

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