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E se fosse Bergoglio il Papa del terzo segreto di Fatima? Se quel “vescovo vestito di bianco” che viene “ucciso da un gruppo di soldati che gli spararono vari colpi di arma da fuoco e frecce”, secondo il racconto dell’ultima veggente suor Lucia dos Santos, fosse Francesco? A riaprire il caso sono le presunte apparizioni mariane che avrebbe ricevuto a Roma, dal 1947 fino alla sua morte avvenuta nel 2001, Bruno Cornacchiola. Nel volume Il veggente (Salani) Saverio Gaeta, caporedattore dei settimanali della San Paolo Famiglia cristiana e Credere, ripercorre per la prima volta in modo sistematico queste rivelazioni. E tra le profezie che la Madonna avrebbe svelato a Cornacchiola molte riguardano proprio l’assassinio di un Papa. “Sogni, sempre sogni, – scrive nel 1975 il presunto veggente – è un periodo di tempo che non faccio altro che sognare il Papa che fugge: non Paolo VI, ma un altro. Lo aiuto e il mondo salta in aria; sangue, molto sangue, che sembra melma e molti restano presi come se fosse pece, restano attaccati. Molti sacerdoti e suore in piazza San Pietro squartati”.

Anche Cornacchiola racconta di aver visto la stessa profezia che i tre pastorelli di Fatima, i beati Giacinta e Francisco Marto, oltre a suor Lucia, videro nel 1917. “Il Papa, – annota il presunto veggente – colpito gravemente, cade. Subito, coloro che stanno insieme con lui corrono ad aiutarlo e lo rialzano. Il Papa è colpito la seconda volta, cade di nuovo e muore. Un grido di vittoria e di gioia risuona tra i nemici; sulle loro navi si scorge un indicibile tripudio. Senonché, appena morto il Pontefice, un altro Papa sottentra al suo posto. I piloti radunati lo hanno eletto così subitamente, che la notizia della morte del Papa giunge colla notizia dell’elezione del successore. Gli avversari incominciano a perdersi di coraggio”.

Il 19 giugno 1982, quindi un anno dopo l’attentato a san Giovanni Paolo II del 13 maggio 1981, Cornacchiola annota ancora: “Non vorrei essere preso per iettatore, né per indovino, ma questa notte di nuovo sogno: mi trovo a San Pietro proprio davanti alla Basilica, si attendeva il Papa, la gente attorno gridava: ‘Eccolo, eccolo!’. Mi presento davanti a lui, la scorta mi allontana, un grido, il Papa è a terra intriso di sangue, non mi fanno avvicinare, piango, mi sveglio e prego molto per lui”.

Il 1° marzo 1983 Cornacchiola scrive: “Quello che mi hai fatto vedere, o Signore, sangue in quantità sopra il bianco vestito del Papa, fa’ che non si avveri”. E il 7 febbraio 1986 aggiunge: “Mentre il Papa stava celebrando la messa, si sente una grande confusione e voci che si elevano minacciose, avanzano verso l’altare, la polizia incomincia a sparare, grida, fuggi fuggi, il Papa viene colpito, il sangue arrossa l’abito talare bianco e si sente gridare: ‘È morto! È morto’”. I contenuti di queste profezie sono già presenti nel primo messaggio che la Madonna avrebbe affidato a Cornacchiola nel 1947: “La Chiesa sarà lasciata vedova, ecco il drappo talare funebre, sarà lasciata in balia del mondo”.

Nel 1970 il presunto veggente annota ancora: “Un sogno mi ha tenuto in apprensione tutta la notte. Il Papa circondato da cardinali e vescovi che gridano verso di lui dicendogli parole rivoluzionarie: ‘Non vogliamo vivere una vita imposta, ma liberi e praticare la religione a nostro piacere e sistema locale’. Il Papa gridava piangendo: ‘No, non è possibile sostituire con culti pagani il culto di Cristo, la Chiesa ha lottato molto per abbattere l’ateismo e l’idolatria’. Il Papa viene preso e scaraventato dentro un pozzo”.

Quando durante il Grande Giubileo del 2000 Wojtyla decise di rendere pubblico il terzo segreto di Fatima dichiarò di aver letto in esso l’attentato subito per mano di Agca. Ma voci autorevoli all’interno della Chiesa cattolica hanno successivamente sostenuto che la profezia rivelata dalla Madonna ai tre pastorelli non si è esaurita con quanto avvenuto a san Giovanni Paolo II. A iniziare da Benedetto XVI che nel 2010 proprio in Portogallo davanti al luogo delle apparizioni disse: “Si illuderebbe chi pensasse che la missione profetica di Fatima sia conclusa”. E con i giornalisti sul volo papale spiegò: “Oltre questa grande visione della sofferenza del Papa, che possiamo in prima istanza riferire a Giovanni Paolo II, sono indicate realtà del futuro della Chiesa che man mano si sviluppano e si mostrano”. A fare eco alle parole di Ratzinger è stato il cardinale portoghese José Saraiva Martins, amico di suor Lucia e a lungo prefetto della Congregazione per le cause dei santi. Il porporato ha spiegato che “il terzo segreto di Fatima è stato rivelato tutto, ma ciò non toglie che può darsi che succeda ancora che sparino a un Papa come si legge nel testo dell’ultima veggente”.

Nelle profezie riportate da Cornacchiola c’è molto altro: dalla tragedia di Superga in cui persero la vita tutti gli uomini del Grande Torino, all’elezione del beato Paolo VI avvenuta nel 1963, alla guerra dello Yom Kippur nel 1973, al rapimento e all’assassinio di Aldo Moro nel 1978, dall’attentato a san Giovanni Paolo II nel 1981 all’esplosione del reattore della centrale nucleare di Chernobyl nel 1986, fino alla caduta delle Torri Gemelli nel 2001. Ma ci sono anche rivelazioni che riguardano la piaga della pedofilia del clero e il terrorismo di matrice islamica. Profezie, però, alle quali la Chiesa, almeno fino a oggi, non ha dato molto credito.

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