Lui la chiama “l’utopia della normalità”. Iniziata nel 1998 con il primo sbarco di curdi a Riace e piano piano diventata realtà, è proprio quell’utopia che oggi ha consentito al sindaco Mimmo Lucano di vedere il suo nome al quarantesimo posto della classifica di “Fortune” dei 50 leader più influenti del mondo, insieme a papa Bergoglio, Angela Merkel, Aung San Suu KyiBono degli U2. Un riconoscimento per il suo impegno nel campo dell’immigrazione. Da quando è sindaco Lucano, infatti, il Comune di Riace ha dato ospitalità a oltre seimila immigrati che hanno ripopolato il piccolo paesino della Locride. Molti di loro non se ne sono più andati e hanno avviato anche una serie di attività artigianali e imprenditoriali. Mimmo Lucano è l’unico italiano nella Top 50: nessun altro politico, nessun presidente del consiglio, nessun presidente di Regione, nessun uomo di Stato o grande imprenditore. Solo un sindaco di una piccola cittadina calabrese, arroccata ai piedi dell’Aspromonte, con meno di duemila abitanti di cui quasi la metà sono migranti. Ma anche un sindaco “solo” a cui (a parte la Boldrini e l’ex governatore Loiero) nessuno ha sentito il dovere di dire “bravo” o semplicemente “grazie”. In una terra dove contano più le parole non dette, il silenzio della classe dirigente, del mondo politico rende ancora più merito al lavoro di Mimmo Lucano.

“Non ho inseguito questa classifica”. Mimmo Lucano tiene a precisare che non ne sapeva nulla fino a pochi giorni fa. Il politichese è una lingua che il sindaco di Riace non è mai riuscito a parlare e proprio per questo oggi prova un po’ di imbarazzo: “Non faccio queste cose per una carriera politica. Mi sento di appartenere agli ultimi e non ai primi. Mi dà un certo disagio la storia americana di questa classifica. Tuttavia sono contento nell’animo perché mi dà la sensazione che quello che stiamo facendo ha trasmesso il messaggio di umanità di un luogo nonostante le sue precarietà economiche e sociali e i condizionamenti della criminalità organizzata. Mi sento di condividere questo riconoscimento con tantissime persone che sono passati da qui come il vescovo Bregantini”. E ancora: “Mi auguro – ha ribadito il primo cittadino – che questa gratificazione possa rappresentare una svolta positiva anche per Riace e per tutta la Calabria, dando la possibilità anche agli ‘ultimi’, che noi ci ostiniamo a voler rappresentare, di vedere riconosciute le loro istanze”.

La sua storia e il suo impegno li racconta lui stesso in un’intervista del giugno 2015 che in occasione del riconoscimento ilfattoquotidiano.it pubblica con brani inediti.

La prima a sottolineare l’importanza di questo riconoscimento è stata Laura Boldrini, legata a Lucano da un antico rapporto che risale ai tempi in cui la presidente della Camera era portavoce dell’Alto commissariato Onu per i rifugiati. “Soddisfazione – ha scritto su Twitter la presidente Boldrini – per Mimmo Lucano, Sindaco Riace, precursore accoglienza e inclusione”. Ai tempi di Agazio Loiero, ex governatore della Calabria, Riace è stata protagonista del cortometraggio “Il Volo” di Wim Wenders che raccontava in modo particolarmente suggestivo una storia di immigrazione.

“Il riconoscimento tributato dalla rivista ‘Fortune’ a Mimmo Lucano – ha dichiarato Loiero all’Ansa – è una notizia che dovrebbe inorgoglire i calabresi. Certo, quell’aggettivo potente, ai giorni nostri in genere fa riferimento a un certo tipo di potere. In Calabria, invece, può significare altro: soprattutto la capacità di accogliere chi viene da lontano povero, malnutrito e soprattutto inatteso. In tale attitudine, che eredita dalle nostre antichissime radici, Mimmo Lucano è veramente potente”.

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