Prima di scoprire chi sarà tra Juve e Palermo la squadra che alzerà al cielo la Coppa Carnevale della 68ma edizione della Viareggio Cup, piccolo passo indietro al pomeriggio di Pasquetta per capire come arrivano le candidate al titolo a questo appuntamento.

La Gumina copia

Nel turno delle h. 15:00 un sorprendente Palermo si sbarazza dei campioni (uscenti) dell’Inter con un 3-2 che, strano a dirsi, salva la faccia al pomeriggio più nero che azzurro dei ragazzi di mister Vecchi. 1, 2, 3 e la Primavera interista è già sotto di 3 reti dopo appena 17 minuti, bastonata dalla veemenza dei ragazzi Bosi e dalle giocate di uno scatenato Antonino La Gumina che regge benissimo da solo il peso dell’attacco palermitano: al 5′ si procura e trasforma un rigore sacrosanto concesso dal direttore di gara 3 minuti dopo il vantaggio di Maddaloni, prima di bissare ancora una volta da fermo con una punizione magistrale di destro a scavalcare la barriera.

Reazione dell’Inter che avviene grazie al “black factor“: l’ingresso di Bakayoko crea scompiglio tra le maglie rosanero, ma è il terzino Gyamfi ad accorciare sul finire della prima frazione mentre il raddoppio per il definitivo 3-2 arriva ad inizio ripresa di Correia.

Grosso

Nella seconda semifinale è la Juventus ad inseguire per prima i padroni di casa dello Spezia, in vantaggio in contropiede grazie alla coppia (tutta da seguire) formata da Okereke e dall’ex juventino Filipovic (6 gol), che finalizza da due passi il preciso assist del nigeriano allo scadere del primo tempo. Ripresa a tinte bianconere. Prima è Lirola che trova il gol di testa in una difesa spezzina decisamente distratta, poi è la stessa difesa che con l’autogol di Schiattarella regala il vantaggio agli ospiti. Ma gara che si riapre incredibilmente 5 minuti oltre il tempo regolamentare quando sugli sviluppi di un corner da sinistra è ancora Giulio Maggiore a trovare la zampata magica con una girata di tacco che beffa il portiere Del Favero. 2-2 finale e tiri dal dischetto che si trasformano nel festival del rigore sbagliato da entrambe le parti (proprio con uno spettatore-protagonista come Fabio Grosso, uno che i rigori sa come tirarli), fino a quello trasformato dal francese Severin, che regala la finale ai bianconeri.

Juve che con l’eliminazione dell’Inter arriva in finale da super favorita, ma il Palermo visto soprattutto nei primi 40 minuti nella sfida contro i nerazzurri, non sarà un avversario da prendere troppo sotto gamba anche perché lì davanti possono contare sul piede – sempre caldissimo – di Antonino La Gumina, nuovo capocannoniere (7 gol) e serio candidato al premio di Golden Boy di questa edizione.

Articolo Precedente

Ciclismo, Daan Myngheer morto per infarto: nuovo lutto per lo sport belga

next
Articolo Successivo

Dele Alli, l’oro di Londra. Sembra un Pogba ma non lo è

next