Mai più ubriachi al volante. Potrebbe essere questo lo slogan per lanciare la chiave intelligente messa a punto da Honda e da Hitachi, una volta che sarà pronta a debuttare sul mercato. Di sistemi cosiddetti “alcohol interlock”, cioè che impediscono l’accensione dell’auto se il guidatore è ubriaco, ne esistono già diversi e sono anche utilizzati in alcuni paesi. Ma quasi sempre sono ingombranti, difficili da installare, inaffidabili da utilizzare e facilmente manomettibili.

Quello messo a punto in Giappone, invece, è resistente ai tentativi di manomissione, sa distinguere il respiro umano da altri gas e misura il livello di alcol in soli 3 secondi, avendo anche il vantaggio di essere estremamente compatto e di poter essere integrato in una smart key.

Il dispositivo, che non ha ancora un nome preciso, è anche in grado di dialogare con l’automobile. Così può mostrare sul cruscotto il livello di alcol nel sangue del guidatore e può anche bloccare l’avviamento dell’auto se programmato sopra una certa soglia. Ma non è tutto, perché rispetto ai sistemi attualmente in commercio, che sono indissolubilmente legati all’automobile, quello sviluppato da Honda e Hitachi ha il vantaggio di poter misurare il tasso alcolemico anche prima di salire nel veicolo e quindi riduce la tentazione di guidarlo.

Inoltre, come detto, è in grado di riconoscere se quello testato è effettivamente respiro umano oppure no. Questo avviene grazie a un particolare sensore di ossido che misura solo 5 mm di superficie ed è posto tra elettrodi, ma ha una sensibilità altissima.

Grazie a tae sensibilità è in grado di misurare anche 0.015 mg per litro, quando in Giappone il primo limite considerato dalla legge – guida sotto l’effetto dell’alcol – è di 0.15 mg/L. Se riscontra un superamento di questa soglia, avverte il guidatore anche con un avviso sulla strumentazione dell’auto e, se necessario, ne impedisce l’accensione.

Le due aziende giapponesi hanno dichiarato di volerlo commercializzare al più presto, per iniziare a raccogliere dati e verificarne l’affidabilità. Un’iniziativa interessante, ma sempre vincolata all’onestà di chi soffia nella Smart Key, perché a volerla “fregare” basta chiedere a qualcuno di soffiare al proprio posto.

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