Da mesi il comune a nord di Bruxelles è assurto alle cronache come la centrale della jihad europea. E da qui che partirono gli attentati di Parigi ed è in queste vie che il terrorista Salah Abdeslam ha trovato rifugio nella sua lunga latitanza prima della cattura. Dal centro culturale islamico, dove, durante il primo venerdì di preghiera dopo le stragi di Bruxelles, si è condannato il terrorismo senza se e senza ma ai punti nevralgici come rue de Quatre-vents, il covo dell’ex primula nera dell’Isis catturato il 18 febbraio. “Il radicalismo si è sviluppato fuori dalle moschee”, continua a ripetere Ainsi Jamal Habbachich, presidente consiglio delle moschee di Molenbeek. Gli fa eco Olivier Vanderhaeghen, funzionario dello sportello anti-radicalizzazione del comune: “La religione permette di cristallizzare le frustrazioni individuali dei ragazzi più emarginati. E’ un processo che avviene fuori dai luoghi di culto” di Lorenzo Galeazzi e Alessio Pisanò
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