Il giorno dopo gli attentati di Bruxelles, è una corsa contro il tempo per ricostruire l’esatta dinamica degli attacchi che hanno sconvolto l’Europa a poco più di quattro mesi dalla tragedia di Parigi. Di certo ci sono tre terroristi morti da kamikaze: due sono i fratelli El Bakraoui, entrambi noti alle forze dell’ordine, che si sono fatti esplodere uno nella metro (Khalid 27 anni – leggi la scheda) e l’altro all’aeroporto di Zaventem (Ibrahim). Il terzo, secondo fonti giornalistiche non confermate dalla procura, sarebbe Najim Laachraoui, alias Soufiane Kayal, 24enne di nazionalità belga (leggi la scheda), ritenuto l’artificiere degli attacchi di ieri ma anche di quelli di Parigi. In mattinata le forze dell’ordine hanno arrestato ad Anderlecht, sud ovest della capitale belga, un sospetto e in un primo momento avevano pensato che si trattasse proprio di Laachraoui: la notizia è stata smentita dopo poche ore e l’uomo sembra non avere niente a che fare con il commando.

Secondo gli investigatori, ci potrebbe essere un quarto uomo in fuga. La procura belga ha riferito intorno all’ora di pranzo che è ancora sconosciuta l’identità “dell’uomo col cappello”. La sua borsa, lasciata allo scalo ieri mattina, conteneva la carica esplosiva più potente, ma è stata disattivata dal servizio artificieri. Intanto le vittime accertate degli attentati sono 32 e oltre 270 i feriti. L’ultimo corpo è stato ritrovato oggi sotto le rovine di un muro crollato all’aeroporto.

I fratelli kamikaze erano noti alle forze dell’ordine. Secondo quanto pubblicato dal New York Times, l’Interpol aveva diramato su Khalid un’allerta “di livello rosso” a tutte le polizie del mondo ed era ricercato in Belgio dallo scorso agosto per terrorismo. Ibrahim invece, secondo quanto dichiarato dal presidente Erdogan, era stato arrestato dalla Turchia ed estradato in Olanda, dove poi è stato rilasciato per assenza di prove e su indicazione del Belgio. I due El Bakraoui erano entrambi di nazionalità belga e noti alle autorità perché avevano “pesanti precedenti penali – come ha detto la procura belga -, non legati al terrorismo”. Laachraoui, invece, come Salah Abdeslam – che però è stato catturato il 18 marzo – ha trascorso oltre quattro mesi da latitante nascondendosi a Bruxelles. Proprio il nome di Salah compare anche all’interno del testamento lasciato da Ibrahim all’interno di un pc ritrovato in un cestino della spazzatura. “Non voglio ritrovarmi in una cella” con lui, aveva scritto, sottolineando di doversi sbrigare. “Sono ricercato ovunque, non so cosa fare, sono nel panico”.

Oltre a Laachraoui sono ricercate altre 4 persone. Si tratta di un 22enne di Limburgo, in provincia di Liegi, sotto osservazione dallo scorso anno, due ragazzi di 25 e 26 anni, e un uomo di Anversa 33enne, di origine marocchina. Erano a bordo delle auto (almeno tre) utilizzate ieri dai terroristi. L’identità degli attentatori è stata scoperta grazie al tassista che li ha portati ieri in aeroporto, sorpreso dal fatto che i kamikaze gli avessero impedito di toccare le loro valigie. E’ stato lui a condurre gli inquirenti nel covo di Schaerbeek, da dove erano partiti, e dove ieri sono stati trovati “15 chili di esplosivo, acetone, acqua ossigenata e chiodi” e una bandiera dello Stato Islamico.

Il ruolo chiave del tassista – Tre attentatori (tra cui sicuramente Ibrahim) hanno raggiunto lo scalo a bordo di un taxi: le immagini di videosorveglianza mostrano i tre insieme che spingono i carrelli con sopra le loro valigie, contenenti gli esplosivi, prima di separarsi nella hall delle partenze. Le stesse immagini mostrano il terzo uomo, attualmente ricercato, abbandonare il suo carrello prima di darsi alla fuga. A dare preziose informazioni agli inquirenti diverse ore dopo le esplosioni a Zaventem è stato il tassista che ha portato all’aeroporto almeno una parte del commando di terroristi.

L’uomo ha comunicato alle forze dell’ordine che il numero di bagagli trasportato dai clienti non corrispondeva agli ordigni esplosi e questo ha immediatamente fatto scattare le ricerche nello scalo con il ritrovamento successivo di un ordigno non esploso poi neutralizzato dagli artificieri. L’uomo inoltre ha potuto fornire l’indirizzo di Scharbeek dove aveva prelevato i suoi passeggeri consentendo così le perquisizioni che hanno portato al ritrovamento di sostanze chimiche e di un ordigno esplosivo contenente chiodi. Non tutti i bagagli erano stati imbarcati dal tassista perché nell’auto non c’era più posto, si legge sul sito della Derniere Heure. Oltre al taxi l’inchiesta si focalizza su altri due veicoli che sarebbero stati usati dal commando, una Renault Clio e un’Audi nera S4.

32 morti e 300 feriti – Al momento il bilancio delle vittime accertate è fermo a 32, ma non è ancora definitivo. Tra loro ci potrebbe essere anche un’italiana, che risulta scomparsa: Patricia Rizzo. “Il lavoro di identificazione delle vittime prosegue e sfortunatamente è impossibile comunicare al momento un bilancio definitivo”, ha spiegato il procuratore Alain Lefevre, direttore generale del centro di crisi. “I resti umani delle vittime – precisa Catherine De Bolle, commissaria generale della polizia federale – sono stati trasferiti all’università e quelli della metropolitana all’ospedale, i cui team stanno collaborando tra loro”.

CRONACA ORA PER ORA

21.58 – Il ministro belga della Giustizia smentisce la Turchia: “Ibrahim segnalato per reati comuni”
Il ministro belga della Giustizia, Koen Geens, ha negato che il suo paese abbia ignorato l’allerta della Turchia su Ibrahim El Bakraoui, uno dei due kamikaze che si è fatto esplodere all’aeroporto di Zaventem. Intervistato dall’emittente Vrt, Geens ha affermato che l’uomo non aveva commesso reati di stampo terrorista in territorio belga e che era stato espulso dalla Turchia come delinquente comune. Il ministro ha aggiunto che, secondo le informazioni in suo possesso, El Bakraoui era stato espulso verso l’Olanda e non il Belgio. Il ministero della Giustizia olandese ha fatto sapere che sta verificando la notizia ma che non potrà dare una risposta prima di domani. Il presidente turco Recep Tayyp Erdogan ha affermato oggi che El Bakraoui era stato espulso dalla Turchia nel luglio 2015, dopo essere stato arrestato nella provincia turca di Gaziantep vicino al confine con la Siria, e che le autorità belghe erano state avvertite che si trattava di “un combattente terrorista”.

21.oo – Bilancio feriti sale a 300
E’ salito a 300 feriti il bilancio dei feriti, ritenuto tuttavia ancora provvisorio fornito in serata dalla ministra della Salute belga, Maggie De Block, e ripreso dalla tv pubblica Rtbf. Quattro persone non sono ancora state identificate perché in coma (farmacologico o meno). In tutto sono 150 le persone ancora ricoverate, di cui 61 in terapia intensiva. Il bilancio dei morti resta invece fermo a 31. Il numero dei feriti è salito perché, spiega la ministra, “alcuni erano tornati a casa ma poi lamentavano problemi di udito per le forti esplosioni”. I feriti vengono curati negli ospedali di diverse province del Paese.

20.30 – L’Isis ha inviato in Europa per attacchi 400 combattenti
L’Isis ha addestrato e inviato in Europa centinaia di combattenti per attacchi nel Continente. Si tratta di cellule interconnesse come quelle di Parigi e Bruxelles con l’ordine di scegliere i luoghi, i tempi e i metodi di attacco. Lo apprende l’Associated Press da fonti delle sicurezza europee ed irachene.

20.15 – Morti e feriti di 40 nazionalità
I morti e i feriti negli attentati di ieri a Bruxelles sono di “40 diverse nazionalità”. Lo ha confermato il vicepremier e ministro degli Esteri belga, Didier Reynders, ai microfoni di Tv5 Monde.

20.00 – Ibrahim estradato dalla Turchia in Olanda e non in Belgio
L’attentatore di Bruxelles arrestato in Turchia, Ibrahim al Bakraoui, è stato espulso in Olanda e non in Belgio, come precedentemente riportato sui media turchi. Il suo rilascio, in ogni caso, è avvenuto dietro indicazione delle autorità belghe. E’ stato il presidente Erdogan oggi a rivelare l’arresto dell’uomo, la sua espulsione e il suo rilascio da parte del Belgio, nonostante l’avvertimento di Ankara che si trattasse di un foreign fighter.

19.45 – Attentati erano pianificati per lunedì 28 marzo
Gli attacchi di Bruxelles erano pianificati per il giorno di Pasquetta, ma sono stati anticipati a causa dell’arresto di Salah Abdeslam. Lo afferma l’emittente Vtm.

19.30 – Giovedì 24 marzo minuto di silenzio nazionale in Belgio
“Il governo federale ha deciso, di concerto con il parlamento, di organizzare un minuto di silenzio nazionale, in memoria delle vittime di questo tragico attentato, che avrà luogo domani 24 marzo alle 14.30”. Lo annuncia il governo belga dopo una nuova riunione del consiglio nazionale di sicurezza. Oggi alle 12 è rispettato un minuto di silenzio su iniziativa delle autorità della Regione di Bruxelles.

19.15 – Laachraoui è stato identificato tramite il dna
Naijim Laachraoui è stato identificato tramite il suo dna come il secondo kamikaze dell’aeroporto di Zaventem. Lo riferisce l’emittente belga Rtbf spiegando che il dna di Laachraoui è stato ritrovato sia in un appartamento a Auvelais sia nell’abitazione di rue Herni Bergé di Schaerbeek utilizzata dalla cellula jihadista che si suppone sia dietro gli attacchi di Parigi e Bruxelles.

18.55 – Il secondo kamikaze sarebbe Naijim Laachraoui, l’artificiere dell’Isis
Il secondo kamikaze dell’aeroporto di Zaventem, a Bruxelles, sarebbe stato identificato come Naijim Laachraoui, noto come l’artificiere dell’Isis. Lo scrive il sito del quotidiano belga De Standaard, citando “fonti affidabili”. L’informazione è stata ripresa anche dalla tv pubblica belga Rtbf, ma non trova al momento conferme ufficiali. Rtbf riferisce infatti che “la procura, contattata dall’emittente, non conferma”.

18.45 – L’aeroporto di Zaventen sarà chiuso giovedì 24 e venerdì 25 marzo
L’aeroporto di Zaventem di Bruxelles rimarrà chiuso domani e venerdì. Lo riporta l’agenzia Belga.

18.30 – L’artificiere dell’Isis ha cinque fratelli di cui uno è nazionale belga di Taekwondo
Najim Laachraoui, il cosiddetto ‘artificiere’ dell’Isis, ha cinque fratelli di cui uno è nazionale belga di Taekwondo di nome Mourad: lo scrivono vari media, precisando che la famiglia, che è di origine marocchina, ha condannato Najim, dichiarando di “vergognarsi” del suo fanatismo e delle sua attività omicide. Mourad Laachraoui, diplomato in elettronica, ha vinto una medaglia d’argento nella categoria 54 chili al campionato del mondo di Taekwondo tenuto in Corea del Sud lo scorso anno. Si tratta della terza medaglia vinta nell’arte marziale coreana da Mourad dopo due precedenti bronzi, come rileva il britannico Daily Mail. Sul sito “Taekwondo Data” Mourad, nato nel 1995, è n. 926 del ranking mondiale con 143 punti.

18.01 – Attentatore era stato arrestato in Turchia e poi rilasciato dal Belgio
Uno degli attentatori di Bruxelles era stato arrestato in Turchia ed estradato in Belgio a giugno. Le autorità belghe lo hanno rilasciato. Lo ha dichiarato il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, secondo quanto riportato dalla Cnn turca. Ankara ha informato Bruxelles il 14 luglio dell’arresto di un ‘foreign fighter’ a giugno ma, riferisce Erdogan, le autorità belghe non hanno trovato legami con il terrorismo. Si tratterebbe di Ibrahim al Bakraoui, uno dei due fratelli kamikaze identificati. Lo ha reso noto una fonte del ministero degli Esteri turco citato dalla Cnn turca.

17.45 – Tf1: “I kamikaze volevano vendicare Salah”
Il pc trovato nei pressi del covo di rue Max Roos a Schaerbeek conteneva anche un testamento audio con cui i due fratelli kamikaze Khalid e Ibrahim Bakraoui annunciano di voler agire “per vendicare l’arresto di Salah Abdeslam, il 18 marzo, e la morte di Mohammed Belkaid” qualche giorno prima nell’operazione a Forest. Lo riferisce la tv francese Tf1, aggiungendo che il ‘testamento’ era indirizzato “alla madre e a un cugino Yassine A”.

17.30 – Polonia: “Dopo gli attacchi non vogliamo migranti”
“Dopo quanto accaduto ieri a Bruxelles” non siamo d’accordo “nell’accogliere alcun gruppo di migranti”. Lo ha detto la premier polacca Beata Szydlo alla tv privata Superstacja. Finora la Polonia aveva accettato di accogliere circa 7000 rifugiati.

17.20 – Nyt: “Su Khalid l’Interpol aveva diffuso allerta rossa da agosto”
Il New York Times ha rivelato che l’Interpol aveva diramato un’allerta “di livello rosso” a tutte le polizie del mondo per Khalid el Bakraoui, uno dei kamikaze di Bruxelles, che era ricercato in Belgio dallo scorso agosto per terrorismo. Nei registri dell’Interpol si legge che era nato il 12 gennaio 1989, aveva la doppia cittadinanza belga e delle Bahamas, parlava francese e arabo. Il Ny Times aggiunge che non compare un avviso di livello rosso per il fratello Ibrahim, il secondo kamikaze identificato.

17.19 – “Solo 5 Paesi danno dati della sicurezza all’Interpol”
Il presidente della commissione esteri del parlamento europeo, Elmar Brok, ha chiesto con forza una migliore collaborazione fra i servizi di sicurezza europei. Intervistato da diversi media tedeschi, Brok ha sottolineato che solo 5 Paesi membri dell’Ue forniscono informazioni di sicurezza complete all’Europol, “e la Germania non è fra questi”. Brok ha definito tale circostanza “uno scandalo”. “Bisogna smetterla con questa storia dei segreti fra i servizi di sicurezza nazionali in Europa”, ha aggiunto.

17.05 – Domani alle 16 Consiglio Interni Ue straordinario

16.51 – “Gli attentati costeranno al Belgio 4 miliardi, lo 0,1% del Pil”
Oltre alla drammatica perdita di vite umane, il danno economico. Gli attentati di ieri a Bruxelles rischiano di costare al Belgio lo 0,1% del Pil, ovvero ben 4 miliardi di euro. Lo sostiene un esperto del gruppo Ing che ha fatto una prima stima dei danni, destinata ad aumentare “se la minaccia terroristica continuerà o se ci saranno altri attentati”.

16.49 – Il sospetto fermato ancora sotto interrogatorio
L’uomo arrestato questa stamattina e che erroneamente si credeva fosse Najim Laachraoui è ancora sotto interrogatorio.

16.07 – Dispersi due cittadini americani 
Sono diversi i cittadini americani che risultano dispersi dopo gli attentati a Bruxelles: tra questi ci sono un fratello e sorella di New York, Sasha e Alexander Pinczowski, che si trovavano nello scalo belga per rientrare nella Grande Mela. I giovani – originari della Grecia – erano al telefono con un parente poco prima dello scoppio delle bombe, poi di loro non si è più saputo niente. Non si hanno notizie neanche di una coppia di cittadini Usa che dal 2014 vive a Bruxelles, Justin e Stephanie Shults, lui 30enne originario di Gatlinburg, Tennessee, e lei 29enne di Lexington, Kentucky.  I feriti di nazionalità americana sono invece almeno nove: tre missionari mormoni dello Utah, un ufficiale dell’Air Force con la moglie e i quattro figli.

15.52 – Isis: “Evitare i social media e usare la crittografia nelle comunicazioni per non farsi tracciare”
Sarebbero queste le indicazioni che l’Isis, attraverso la chat Telegram, avrebbe diffuso ai terroristi in Belgio. A rintracciare questo messaggio è stato Michael C. Smith II, un esperto di terrorismo della Kronos Advisory. Il canale di comunicazione, secondo il sito Daily Dot, appartiene ad Afaaq Electronic Foundation, il braccio tecnologico dell’Isis. Il messaggio diffuso ai ‘fratelli belgi’, dice di “non usare Internet a meno che non si disponga di un sistema di crittografia” come Tor e Invisible Internet Project (I2P), oppure sistemi operativi come Qubes and Tails. Riguardo i social media la comunicazione dice di evitarli completamente, “di non condividere nessuna informazione”. Tra le altre indicazioni generali diffuse su questo canale Telegram dell’Isis, ci sarebbe anche il consiglio a “mantenere la calma” e a “cambiare spesso location senza comunicarla a nessuno”. Se questo messaggio fosse autentico conferma, se ce ne fosse bisogno, la padronanza tecnologica dei terroristi ma anche – come fa notare il sito Mashable – che non tutti i componenti dell’Isis usano ancora la crittografia per restare anonimi.

15.44 – Matias Suarez: “Me ne vado dal Belgio, dopo gli attentati ho troppa paura”
Il giocatore argentino dell’Anderlecht, in un’intervista alla tv spagnola Mega, ha detto che farà “di tutto” per lasciare il club belga a giugno dopo gli attacchi avvenuti nella capitale belga. “Parlando con mia moglie e i compagni di squadra – ha detto – avevamo già ipotizzato una tragedia simile, visto l’alto numero di terroristi che risiedono in Belgio. Abbiamo un quartiere dove notoriamente risiedono molti jihadisti, assieme ad altre persone coinvolti in situazioni losche. Ieri ero veramente spaventato”.

15.40 – Aeroporto di Bruxelles chiuso anche domani, ma le scuole restano aperte

15.03 – Gran Bretagna: “In 18 mesi sventati 7 attacchi terroristici legati all’Isis”
Negli ultimi 18 mesi le autorità britanniche hanno sventato 7 attacchi terroristici legati all’Isis. Lo ha detto il ministro dell’Interno, Theresa May, riferendo alla Camera dei Comuni dopo gli attacchi di Bruxelles. Il capo dell’Home Office ha aggiunto che in più di 20 casi è stato ordinato il sequestro dei passaporti per sospetti terroristi.

14.45 – L’ordigno inesploso in aeroporto era il più potente
L’ordigno inesploso lasciato all’aeroporto di Bruxelles, nella borsa del terzo uomo ancora in fuga, era il più potente di quelli usati fra quelli preparati per l’attacco di ieri, ha detto il procuratore belga Van Leeuw. “L’ordigno è esploso poco dopo l’arrivo degli artificieri dell’esercito, per la grande instabilità dell’esplosivo. Per fortuna non ha provocato vittime, grazie alle capacità dei partecipanti all’operazione di disinnesco”.

14.42 – Trovato il cadavere di un’altra vittima all’aeroporto
Il cadavere di un’altra vittima dell’attentato è stato trovato oggi all’aeroporto di Bruxelles, nei pressi di Zaventem. Lo riferisce l’agenzia Belga citando “fonti affidabili”. Il corpo è stato trovato oggi sotto le rovine di un muro crollato per una delle due esplosioni nella sala partenze dell’aerostazione.

14.40 – Procura: “15 kg di esplosivo Tatp a Schaerbeek”
Nell’appartamento perquisito ieri nel quartiere di Schaerbeek a Bruxelles è stato trovato un arsenale per confezionare ordigni esplosivi: in particolare 15 kg di esplosivo di tipo Tatp, 150 litri di acetone, 30 litri di acqua ossigenata, detonatori, una valigia piena di chiodi e viti e altro materiale. Lo ha detto il procuratore belga Frederic Van Leuw. Il Tatp – che si confeziona proprio con acetone e altri agenti chimici di facile reperibilità – è lo stesso utilizzato negli attentati di Parigi.

14.35 – Falso allarme bomba a Charleroi
Un falso allarme bomba ha causato caos all’aeroporto di Charleroi. Lo ha riferito La Libre. Un veicolo parcheggiato all’esterno dello scalo è stato ispezionato e un telefono cellulare è stato trovato al suo interno.

14.20 – “Quattro le vittime identificate finora”
Sono quattro sinora le vittime identificate tra le 31 che hanno perso la vita negli attentati di ieri a Bruxelles, secondo la testata belga La Libre.

14.13 – Allarme bomba all’aeroporto di Charleroi
Allarme bomba all’aeroporto di Charleroi, il secondo scalo della capitale belga, dove i servizi di emergenza hanno circondato un’auto sospetta parcheggiata in un lotto poco lontano dall’ingresso dell’aerostazione. Lo ha detto il portavoce dell’aeroporto Vincent Grassa al giornale L’Avenir.

14.02 – “I terroristi avevano chiesto un camioncino alla società dei taxi”
I tre uomini del commando terroristico di Zaventem volevano affittare un camioncino alla società di taxi che hanno contattato per andare all’aeroporto. Ma quando l’auto è venuta a prenderli hanno scoperto che si trattava di una berlina. Per un disguido, informa la Derniere Heure, la società dei taxi ha inviato un’altra auto, troppo piccola per permettere ai tre di caricare a bordo tutti i bagagli che avevano preparato, come dimostra il fatto che nelle perquisizioni di Scharbeek è stato trovato un ordigno molto potente che è stato necessario disinnescare con precauzione.
Questa bomba, unita a quella ritrovata a Zaventem non esplosa, avrebbe provocato un bilancio ancora più grave e danni di gran lunga maggiori, sottolinea il quotidiano.

13.56 – Isis: “Abbiamo fatto tremare l’Europa”
“Lo Stato islamico fa tremare di nuovo l’Europa”. E’ il titolo dell’ultimo numero del settimanale dell’Is, al-Naba, che esce ogni martedì. “Centinaia di morti e feriti sono il risultato di operazioni di martirio a Bruxelles”, si legge nel sottotitolo di uno degli articoli di prima pagina.

13.44 – “Ibrahim El Bakraoui identificato grazie a impronte digitali”
Ibrahim El Bakraoui, uno dei due attentatori suicidi dell’aeroporto di Bruxelles, è stato identificato grazie alle impronte digitali. Era nato a Bruxelles il 9 ottobre 1986. Lo ha riferito il procuratore federale del Belgio, Frederic van Leeuw nel corso della conferenza stampa. Si tratta dell’uomo al centro della foto catturata dalle telecamere di sicurezza dell’aeroporto. Il secondo attentatore suicida non è ancora stato identificato.

13.24 – “Negli attacchi 31 morti e 270 feriti”
Il bilancio degli attacchi di ieri a Bruxelles resta al momento di 31 morti e 270 feriti ma si tratta di “numeri che potrebbero cambiare”. Lo ha detto il procuratore federale di Bruxelles nella conferenza stampa.

13.22 –  “Terzo sospetto non ancora identificato”
Il terzo sospetto inquadrato nelle immagini riprese dalle telecamere di sicurezza all’aeroporto di Zaventem è ancora in fuga e la sua identità è tuttora sconosciuta. Lo ha rivelato il procuratore federale Frederic Van Leeuw, precisando che la sua borsa conteneva la carica esplosiva più potente ma è stata disattivata dal servizio artificeri.

13.20 – “Trovato esplosivo all’indirizzo segnalato dal tassista”
“Un tassista si è presentato alla polizia per dichiarare spontaneamente e una perquisizione è stata compiuta all’indirizzo da lui fornito. Lì sono stati scoperti 15 chili di esplosivo”, oltre ad acetone, un detonatore e “una valigia piena di materiale destinato a confezionare un esplosivo. Altre perquisizioni si sono rivelate negative”. Lo ha detto il procuratore federale del Belgio, Frederic van Leuw nel corso della conferenza stampa.

13.19 – In un pc il testamento di Ibrahim
Il computer di uno dei due fratelli kamikaze, Ibrahim el Bakraoui, è stato trovato in un cestino della spazzatura durante le operazioni condotte a Schaerbeek, dove la polizia ha ritrovato “15 chili di esplosivo, acetone, acqua ossigenata e chiodi”. All’interno un ‘testamento’ in cui ha scritto di “doversi sbrigare, non so che fare, non sono più sicuro”. Lo ha detto il procuratore federale belga Frederic Van Leuw.  “Non voglio ritrovarmi in una cella con Salah Abdeslam – ha scritto – sono ricercato ovunque, non so cosa fare, sono nel panico”. Il procuratore ha spiegato ancora che nel testo il kamikaze afferma di “essere nel panico, di non sapere che fare, di essere ricercato ovunque”. Il procuratore ha spiegato che Ibrahim El Bakraoui è stato identificato tramite le impronte digitali, mentre il secondo terrorista deceduto nelle esplosioni non è stato identificato. Quindi dei tre uomini che appaiono nel fermo immagine della registrazione delle telecamere di sicurezza di Zaventem ne è stato identificato uno solo, dal momento che non è stata confermata l’identificazione circolata oggi sui media del cosiddetto ‘terzo uomo’ come Najim Laachraoui.
Il procuratore ha poi confermato che negli attentati di ieri sono state uccise 31 persone e 270 ferite.

13.17 – “Secondo kamikaze in aeroporto non identificato”
Il secondo kamikaze che appare nel fermo immagine della registrazione delle telecamere di sicurezza all’aeroporto di Bruxelles “non è stato identificato”. Lo ha detto il procuratore federale, Frederic Van Leeuw, confermando quindi che Brahim El Bakraoui si è fatto esplodere a Zaventem, mentre il fratello Khalid è il kamikaze che ha perpetrato la carneficina nella metropolitana all’altezza della stazione di Maelbeek.

13.13 – Fratelli El Bakraoui: uno kamikaze in aeroporto, l’altro in metro
Uno dei due fratelli kamikaze identificati, Ibrahim el Bakraoui, si sarebbe fatto esplodere ieri mattina all’aeroporto di Zaventem, a Bruxelles, mentre l’altro, Khalid, sarebbe l’attentatore suicida alla metro di Maelbeek. Lo riferisce la tv pubblica belga, Rtbf. Finora si pensava che i due kamikaze si fossero fatti esplodere in aeroporto e che sulla metro fosse esplosa una bomba.

12.47 – Tra i dispersi italiani c’è Patricia Rizzo, impiegata presso un’agenzia della Commissione Ue
Familiari ed amici la stanno cercando in tutti gli ospedali della città, nella speranza di trovarla ancora in vita. In un post su Facebook ne dà notizia il cugino Massimo Lenora, che chiede aiuto per le ricerche. La Farnesina stamattina ha parlato di una probabile vittima italiana, senza indicare nomi.

12.23 – Avramopoulos: “Serve una itelligence Ue. Manca fiducia tra Stati”
“Gli attacchi di ieri hanno colpito al cuore l’Europa: ma questo cuore è forte e resistente. Noi cittadini europei siamo più forti e più uniti di prima. Ma serve reagire insieme: abbiamo bisogno di più coordinamento nel settore dell’intelligence. Il fatto che i due attentatori fossero conosciuti alla polizia lo dimostra. Tutte le informazioni devono essere condivise, gli Stati si devono fidare tra di loro”. Lo ha detto il commissario agli Affari interni, Dimitris Avramopoulos. E ha aggiunto: “Dobbiamo cominciare ad agire, per questo bisogna ammettere che c’è un gap di fiducia tra gli stati, ma il tempo dei ‘grandi stati’ è finito”.

12.23 – “Feriti tre funzionari della Commissione europea”
Gli attacchi di ieri “hanno colpito il cuore dell’Europa” ed hanno provocato il ferimento di “tre funzionari della Commissione europea”, che però “continua a lavorare”. Lo dice la vicepresidente Kristalina Georgieva, con un commosso intervento in apertura del briefing giornaliero dell’esecutivo. Ricordando che la sicurezza delle istituzioni è stata aumentata, Georgieva ha reso noto che “un terzo” del personale ha scelto di lavorare da casa.

12.17 – “Il sospetto arrestato non è Laachroui”
L’uomo arrestato ad Anderlecht non é l’artificiere Najim Laachraoui: lo scrive il quotidiano belga DH. Lo stesso giornale stamani aveva dato la notizia dell’arresto di Laachraoui.

12.09 – Olanda, chiusa ambasciata ad Istanbul
Il governo olandese ha chiuso il proprio consolato di Istanbul per una “possibile minaccia terroristica”.

11.40 – “Morti e feriti di 40 nazionalità diverse”
“Probabilmente, tra i morti ed i feriti” degli attentati di ieri a Bruxelles ci sono persone “di 40 nazionalità diverse”. Lo ha detto il ministro degli Esteri belga Didier Reynders.

11.26 – Venerdì possibile Consiglio Interni Ue
La convocazione venerdì di una riunione straordinaria dei ministri dell’Interno dell’Ue dedicata all’emergenza terrorismo. Questa, a quanto si è appreso, l’ipotesi a cui sta lavorando la presidenza di turno olandese dell’Unione.

11.24 – I kamikaze avevano affittato anche appartamento per gli attentatori di Parigi
I fratelli Khalid e Ibrahim El Bakraoui, identificati come due kamikaze in azione ieri a Bruxelles avrebbero preso in affitto i covi usati dai commando che ha agito a Parigi il 13 novembre scorso. Khalid avrebbe tra l’altro preso in affitto sotto falsa identità un appartamento a Charleroi da dove sono partiti gli autori degli attacchi nella capitale francese. Sempre lui ha affittato l’appartamento di Forest la cui perquisizione era sfociata in una sparatoria con la polizia la settimana scorsa.

11.20 – Bruxelles: alle 12 un minuto di silenzio

11.12 – Ripresi i collegamenti ferroviari da e verso Bruxelles
Un treno Thalys ad alta velocità proveniente da Amsterdam ha raggiunto la capitale belga alle 7 del mattino, ha reso noto l’operatore ferroviario olandese NS.
Ripresi anche i collegamenti dell’Eurostar, i treni che passano per l’Eurotunnel collegando Londra a Bruxelles in due ore. Il servizio, interrotto da diverse città europee, dovrebbe tornare alla normalità entro domani.

10.54 – Fiumicino, controlli su zaino sospetto. All’interno una macchina fotografica e un caricabatterie
Lo zaino era stato abbandonato nei pressi della Porta 6 della zona arrivi del Terminal 3, che ha fatto scattare, intorno alle 10.20, il dispositivo di sicurezza delle forze dell’ordine all’aeroporto di Fiumicino.

10.51 – Arrestato il terzo uomo, Najim Laachraoui
Il terzo uomo delle immagini riprese a Zaventem, il terrorista Najim Laachroui, sarebbe stato arrestato oggi a Anderlecht. Lo riferisce il sito de La Derniere Heure. La testata precisa che l’uomo, fotografato ieri nell’aeroporto di Zaventem, è stato catturato ad Anderlecht, comune della Regione di Bruxelles-Capitale. La derniere heure cita “fonti proprie”, mentre manca ancora la conferma ufficiale.

10.41 – Papa Francesco: “Tutti condannino questi abominii”
Il Papa, riguardo gli “attentati terroristici di Bruxelles”, ha rivolto un “un appello a tutte le persone dei buona volontà per unirsi nella unanime condanna di questi crudeli abominii che stanno causando solo morte, terrore e orrore”. “A tutti – ha detto – chiedo di perseverare nella preghiera e nel chiedere al Signore in questa settimana santa di confortare i cuori afflitti e di convertire i cuori di queste persone accecate dal fondamentalismo crudele”. E ha recitato una Ava Maria con i fedeli in piazza per l’udienza.

10.17 – Bruxelles, polizia trova pc con messaggi legati a Isis
Le forze di sicurezza belghe hanno trovato un computer che contiene messaggi legati allo Stato islamico, all’indomani degli attentati di Bruxelles. Lo ha riferito La Libre Belgique. Il computer è stato consegnato alle unità antiterrorismo della polizia federale, mentre per ora si sa soltanto che contiene “messaggi importanti legati alla organizzazione terroristica dello Stato islamico”.

10.17 – Valls: “Abbiamo chiuso gli occhi su idee estreme come salafismo”
Parole dure, all’indomani degli attentati di Bruxelles, del primo ministro francese Manuel Valls, secondo il quale “ovunque in Europa e anche in Francia”, “abbiamo chiuso gli occhi” sull’avanzata “delle idee estremiste del salafismo”. Ai microfoni di Europe 1, Valls non ha rigettato la responsabilità soltanto sul Belgio: “non voglio dare lezioni ai nostri amici belgi – ha detto – anche noi in Francia abbiamo quartieri sotto il controllo dei trafficanti di droga e dei salafiti”. “In questi quartieri – ha detto Valls che l’anno scorso fece polemica parlando di ‘apartheid’delle banlieue in Francia – questa miscela di traffico di droga e di islamismo radicale ha traviato una parte della gioventù”.

10.01 – “La vittima italiana è una donna, era in metro” 
“Il presidente del Consiglio ci ha informato che c’è una verifica in corso su una possibile vittima italiana” degli attacchi a Bruxelles. Lo ha detto Maurizio Lupi all’uscita da Palazzo Chigi. E ha aggiunto che la vittima sarebbe “una donna che era dispersa”: “E’ in corso la fase di riconoscimento, i familiari sono con il console a Bruxelles. Era una donna che prendeva normalmente la metropolitana e dovrebbe essere tra le vittime della metro ma la violenza dell’esplosione ha reso le vittime irriconoscibili”, ha riferito.

9.47 – Consiglio europeo presidiato da quattro camion dell’esercito

9.28 – Farnesina: “Forse c’è una vittima italiana”
La Farnesina ritiene molto probabile che ci sia un’italiana tra le vittime degli attentati di Bruxelles. L’ambasciata italiana è in contatto con la famiglia per le necessarie procedure di riconoscimento.

9.23 – “Gli attentatori hanno usato almeno tre auto”
I sospetti terroristi di Bruxelles si sarebbero serviti di almeno tre auto per commettere il doppio attentato di ieri: un taxi, una Renault Clio e una Audi S4 nera. Questa apparterebbe a un 22enne di Limburgo, in provincia di Liegi, sotto osservazione dallo scorso anno. E’ un membro della comunità turca ed è conosciuto dalle autorità belghe per essere andato lo scorso anno in Arabia Saudita, secondo quanto riporta La Libre Belgique. Identificato solo come A., avrebbe viaggiato con altre tre persone di Limburgo, di 22, 25 e 26 anni, e un uomo di Anversa 33enne, di origine marocchina. I dati dell’Audi, come quelli di una Renault Clio, sono stati consegnati alle autorità ai confini francese e lussemburghese, e a quello tedesco e olandese, dice il giornale. Le persone che erano all’interno della Audi non sono scese in aeroporto, ma sono tornati a Bruxelles, secondo la stessa fonte.

8.29 – Usa: “Non andate in Europa, rischio attentati”
“Il dipartimento di Stato americano mette in allerta i cittadini americani sui potenziali rischi di viaggiare verso e attraverso l’Europa, a seguito dei diversi attacchi terroristici, incluso quello del 22 marzo a Bruxelles rivendicato dall’Isil (Stato islamico, ndr)”. È quanto si legge sul sito web del dipartimento americano, in un’allerta di viaggio diretta ai cittadini del Paese. “I terroristi continuano a pianificare attacchi di breve termine in Europa, prendendo di mira eventi sportivi, luoghi turistici, ristoranti e trasporti”, prosegue l’avviso, che spiega di “scadere il 20 giugno 2016”.

8.41 – Bruxelles, orari della metro limitati
Resterà limitato all’orario tra le 7 e le 19 il servizio della metropolitana di Bruxelles, a seguito degli attentai di ieri. “Malgrado questa tragedia – sottolinea la società Stib che gestisce il servizio – l’insieme del personale si mobilita per assicurare la sua missione di servizio pubblico offrendo un servizio di trasporto ai cittadini di Bruxelles, ai pendolari e visitatori. Bruxelles non si fermerà”. Le linee 1 e 5 saranno rimpiazzate da un servizio sostitutivo di autobus tra la stazione centrale e quella di Schuman. Le linee 2 e 6 sono invece sospese, sostituite da un servizio di autobus.

8.08 – Bruxelles, rimane chiuso l’aeroporto di Zaventem

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