Mi scrive, con busta intestata, la “Republique Française”. Non è Hollande, ma un verbale di contravvenzione. Afferma che questa estate andavo a 105 km/h sull’autostrada tra Tolosa e Montpellier dove era consentito viaggiare sotto i 90. La multa è in italiano, e già qui uno si rasserena. I fogli contenuti all’interno della missiva sono di tre colori diversi: verde la contestazione, azzurro il modulo per l’eventuale respingimento dell’addebito, arancione quello sulle “modalità di pagamento”. E uno già dice: però.

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Si può pagare con l’immancabile bollettino. C’è un iban per fare un bonifico alla cassa delle ammende di Rennes. E c’è una app, “amendes.gouv”. Se si scarica la app, si dirige uno smartphone sul qcode stampato sul foglio, si può pagare l’ammenda con la carta di credito, promettono. Proviamo. Scarichiamo, dirigiamo la fotocamera e tre secondi dopo ecco la nostra multa: 45 euro (calcola tutto, anche l’importo ridotto per averla pagata prima). In cinquanta secondi il sistema ti fa pagare il dovuto e ti manda pure la mail che lo certifica.

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Per noi cittadini romani l’efficienza del sistema appare subito di natura esoterica, forse aliena. La normale procedura tra la ricezione e la possibilità di pagamento della multa può da noi durare anche due giorni.

Di solito, infatti, avviene così. Arriva il postino. Lo fa di norma verso l’una del pomeriggio quando è ben certo che in casa non ci sia nessuno. L’individuo lascia nella buca delle lettere un lungo scontrino. Nel lungo scontrino è indicato un luogo dove andare a ritirare la “notifica”. Fino allo scorso anno la notifica andava ritirata in un unico ufficio postale (la qual cosa faceva radunare di prima mattina decine di personaggi bestemmianti nello stesso luogo con alto rischio di rissa da saloon). Adesso il Campidoglio, volendo fare cosa gradita, ha appaltato a una serie di tabaccherie ed esercenti vari la diffusione delle notifiche. L’ultima notifica che ci è piovuta addosso era custodita da un tizio che fa fotocopie a cinque km da casa. Una volta ottenuta la notifica si può pagare la multa? Col cavolo! Con quella ti devi recare dai vigili urbani in apposito ufficio del Municipio. Quella che ottieni infatti è la notifica della notifica (la “notifica della notifica della notifica” volendoci mettere dentro anche lo scontrino del postino).

Una volta che sei nell’ufficio dei vigili non puoi neanche chiedere se per caso ci siano altre contravvenzioni che non hai ancora visto perché nella messe di bollettini che conservano non sanno come orientarsi se non con la “notifica”.

Solo usciti dall’ufficio con la multa puoi recarti (questa volta anche dal tabaccaio) a pagarla.

E’ un metodo sinceramente stupido che però riesce a coinvolgere una serie incredibile di personaggi nella gestione della tua multa. Spese che ovviamente sono a carico del cittadino: alla voce “costi di notifica”. Vive la France.

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