Treni in fiamme (è successo in due casi), vagoni allagati, convogli deragliati, corse soppresse con cadenza quotidiana e disagi infiniti per gli utenti che negli ultimi anni hanno assistito inermi al taglio delle corse e all’aumento delle tariffe. “Sembra di essere all’inferno – spiegano i macchinisti – noi che siamo in prima linea dobbiamo contenere la rabbia dei passeggeri giustamente inferociti e non mancano le aggressioni”. Il trasporto pubblico su ferro in Campania è al collasso. Il futuro dell’EAV (Ente Autonomo Volturno), la holding dei trasporti regionali è appeso a un filo. “Al momento sopravviviamo grazie ad un piano di ristrutturazione del debito (circa 700 milioni di euro) con il Governo – spiega il presidente EAV Umberto De Gregorio -, ma è impensabile migliorare il servizio in un’azienda in queste condizioni”. Situazione economica che si riflette su tutta la linea. Un parco mezzi inadeguato. I treni necessitano continuamente di manutenzione (l’età media dei convogli è di 17 anni) e sempre più spesso sono preda di vandali. Le risorse sono scarse e anche gli interventi di manutenzione procedono a singhiozzo lasciando scoperte molte corse che puntualmente vengono soppresse. “Da mesi ormai – spiegano dalla sala operativa dell’EAV – non riusciamo a garantire il servizio e ogni giorno dobbiamo fare i salti mortali per non lasciare a piedi i nostri utenti”. L’ultima spiaggia per ripristinare un servizio sufficiente è il piano della giunta regionale da 100 milioni di euro per ristrutturare 50 treni e acquistare 20 convogli nuovi in tre anni. Ancora poco, per colmare un ritardo di circa 20 anni per quanto riguarda l’ammodernamento del parco mezzi e la manutenzione della rete ferroviaria

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Circumvesuviana, voragine da 700 milioni. Pioggia nei treni, ritardi e aggressioni. La denuncia del presidente

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