Va bene tutto. Va bene l’intrattenimento ultraleggero. Va bene il disimpegno, il reality vuoto che più vuoto non si può. Infatti è pur sempre l’Isola dei famosi, su Canale5, con un manipolo di morti di fama spiaggiati in Honduras a intrattenere il pubblico nazionalpopolare. Va bene tutto, davvero. Ma la prima puntata del reality vip condotto da Alessia Marcuzzi, andata in onda ieri sera sulla rete ammiraglia Mediaset, ha turbato persino chi si era avvicinato alla trasmissione senza troppe attese o pretese di qualità.

Innanzitutto va detto che questa edizione è venturacentrica, visto che oltre alla clamorosa presenza di Simona Ventura come concorrente c’è davvero poca roba. E non è un caso, dunque, che i pochi momenti vagamente interessanti dell’interminabile serata sono stati quelli con protagonista Nostra Signora di Chivasso. Tutto il resto è noia, cantava il Califfo. Tutto il resto è noia e squallore, aggiungiamo noi. Sì, perché non era facile costruire una trasmissione di tre ore e mezza senza uno straccio di narrazione, di scrittura autoriale. L’unica “trovata” messa in campo dal pool di autori del programma è la seguente: lo scorso anno la playa desnuda era stata uno dei punti di forza di un programma di successo? Bene, bravi, bis. Si rilancia: non più una spiaggia nudista ma addirittura un’isola intera; non più due sfigati con le pudenda di fuori ma addirittura sei. Venghino venghino, siore e siori, allo spettacolo di arte (a)varia(ta) a base di piselli timidi e seni plastificati, di oche e bellimbusti senza cervello. Il momento più esaltante della trasmissione, almeno a guardare la reazione della conduttrice Alessia Marcuzzi e degli opinionisti Mara Venier e Alfonso Signorini, è stato quando il pugile Giacobbe Fragomeni, uno dei sei derelitti senza mutande, ha inavvertitamente mostrato il pene. Ebbene sì. Uno dei programmi più noti e di successo della televisione italiana campa di piselli visti di sfuggita. E non c’è da stupirsi, visto che la scrittura è inesistente e le idee sono assenti ingiustificate. Ma i sei desnudos non vi bastano? Sono troppo belli e fisicati? No problem, ci pensano i vulcanici autori dell’Isola a virare verso la gente comune.

Enzo Salvi, ospite dell’Isola principale (dei vestiti, per intenderci), viene mandato sull’Isola dei morti di fama a recuperare le stuoie per sé e per i suoi compagni di avventura. Come dovrà recuperarle? Con una prova fisica o di ingegno? Contrattando con gli abitanti naturisti? Nossignore. Dovrà semplicemente spogliarsi completamente e poi correre avanti e indietro, coperto solo da una precaria stuoia avvolta attorno al corpo. E se corri come un forsennato sulla sabbia con questa copertura precaria, è ovvio che prima o poi ti cade e resti come mamma ti ha fatto. È quello che è successo, infatti, e i telespettatori italiani dovrebbero pensarci molto bene prima di perdonare un programma che li ha costretti a contemplare le virili beltà di Enzo Salvi. Qui siamo oltre il trash, signori miei. E badate bene: anche il trash ha una sua dignità. Se è fatto bene, può risultare addirittura gradevole. Ma quest’isola è “too much” persino per gli stomaci più forti. È il nulla disseminato, qua e là, di peni sballonzolanti e chiappe marmoree. È un nulla che irrita e persino indigna.

Alessia Marcuzzi fa Alessia Marcuzzi, e anche qui non c’è sorpresa alcuna. Gli opinionisti Venier e Signorini se la sgranocchiano a colazione come lo scorso anno. E in più, stavolta, c’è anche la Ventura dall’Honduras a insidiare autorità e autorevolezza della conduttrice. Ma almeno l’Auditel avrà premiato tale trionfo di vacuità? Nì, perché l’esordio dell’Isola ha raccolto 4,4 milioni di spettatori, per uno share del 23,44%. Niente di straordinario, soprattutto se pensiamo che Chi l’ha visto?, su RaiTre, ha fatto 2,8 milioni e il 12,28%.

Forse non basta Sua Maestà Simona Ventura (una delle poche a salvarsi dal naufragio televisivo di ieri sera); forse non bastano i siparietti della coppia Venier-Signorini; forse non bastano neppure le tre sceme (sì, sceme: rivendichiamo questo giudizio di valore) mandate sull’Isla Desnuda a starnazzare e a esibirsi malamente nella sigla di Occhi di gatto. Il rispetto del telespettatore è ormai una leggenda tipo Atlantide o il talento recitativo di Gabriel Garko, e questo lo sappiamo, ci siamo rassegnati e non frigneremo più sul tema. Ma davvero siamo disposti ad abbassare sempre più l’asticella? Davvero ci siamo messi a scavare oltre i fondo del barile? Davvero il massimo che possiamo pretendere dall’intrattenimento televisivo è il pene a riposo di Enzo Salvi?

Una scena del programma, più di tutte le altre, spiega bene come è andata: mentre i desnudos si levano le mutande dietro al paravento, Simona Ventura, collegata dalla Palapa, si copre gli occhi e si rifiuta di guardare. Ecco la rappresentazione plastica dell’involuzione: abbiamo massacrato per anni le Isole della Ventura su RaiDue e ora ci ritroviamo a dover fare i conti con qualcosa di incredibilmente più trash. Si stava meglio quando si stava peggio? Sì, dannazione. E non è una buona notizia.

 

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