Saranno in 16 a decidere se il risultato delle primarie del Pd a Napoli è da convalidare, da annullare o da modificare. Chi è ben informato dice che nel comitato di garanzia, presieduto da Giovanni Iacone, la maggioranza ce l’ha quella che per ora è la candidata a sindaco, la deputata Valeria Valente, che nei seggi democratici l’ha spuntata per 452 voti sull’ex sindaco Antonio Bassolino. Proprio quest’ultimo, a poco meno di due ore dalla scadenza dei termini, ha presentato il ricorso su cui si dovrà esprimere la commissione di garanzia. E’ convocata alle 12 di oggi ma il presidente Iacone ha detto che potrebbe essere anticipata di almeno un’ora. Iacone, il presidente del comitato dei garanti, è ex sindaco di Portici, da tempo dirigente provinciale del Pd. Fu proprio lui a succedere a Cuomo alla guida del Comune alle porte di Napoli. Commercialista e manager, prima dell’iscrizione al Pd ha militato prima nella Dc, poi nel Partito popolare e infine nella Margherita.

Il potere della commissione di garanzia è ampio ed è l’unico organismo che può intervenire sull’esito delle primarie. Come ricorda lo stesso Iacone, infatti, la commissione è “organo di ultima istanza”, perché i 4 candidati hanno sottoscritto una clausola compromissoria che impedisce di ricorrere alla magistratura ordinaria. Cosa succederà, quindi, nella sede del Pd di Napoli, in via Toledo? Di sicuro i 16 commissari dovranno leggere il ricorso di Bassolino, individuare gli elementi da approfondire e quindi visionare i filmati che hanno sollevato le contestazioni, i reclami e le polemiche di queste ore. Ma sarà difficile ignorare anche testimonianze che non sono state inserite nei verbali ufficiali dei seggi, ma che sembrano pesare già da ora, come quella del senatore Vincenzo Cuomo, presidente del seggio di San Giovanni a Teduccio, dove è stato registrato uno dei filmati incriminati. Cuomo dice, tra le altre cose, di aver dovuto sospendere per mezz’ora le operazioni di voto perché all’interno del seggio c’erano persone non meglio identificate che avvicinavano gli elettori.

Non avrà invece un peso nel giudizio dei 16 componenti della commissione di garanzia uno degli episodi ripresi nei video, cioè quello in cui si vede uno scrutatore portare una copia del registro degli elettori al finestrino di un’auto. “Nell’auto fuori dal seggio – spiega Iacone – c’era un paraplegico che voleva votare e quindi gli è stato portato il registro per firmarlo”.

Durante la riunione il comitato si occuperà del controllo dei verbali provenienti dai 78 seggi, la predisposizione del bilancio delle primarie e la destinazione del materiale utilizzato tra cui i tablet distribuiti ai presidenti dei seggi con la app “anti brogli”, per i quali si ipotizza una donazione a una o più scuole elementari della città. Cosa potrà fare la commissione? Tra le varie possibilità c’è quello di annullare il voto di uno o più seggi, come spiega lo stesso Iacone: in quel caso il risultato di quei circoli sarebbe stralciato da quello finale. Un’opzione che potrebbe modificare anche l’esito finale, visto che i voti di scarto tra la vincitrice Valente e il ricorrente Bassolino sono solo 452. Un precedente molto noto c’è. Alle primarie per le Regionali in Liguria fu annullato il voto in 13 seggi – dopo le contestazioni di Sergio Cofferati -, ma il risultato non cambiò e quindi Raffaella Paita fu comunque la candidata alle elezioni per il Pd.

In quanto tempo potrebbe prendere la decisione il comitato? Difficile fare una previsione. Sempre nel precedente della Liguria i commissari impiegarono due giorni per arrivare alla decisione finale (il numero delle schede fu leggermente più alto).

 

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