Washington e Seul iniziano le esercitazioni militari congiunte più imponenti mai fatte nella penisola coreana. Una risposta al test nucleare di gennaio e al razzo satellite di febbraio lanciato da Pyongyang. Ma il regime di Kim Jong-un, che ha sempre denunciato le manovre come la prova generale di un’aggressione ai suoi danni, contrattacca minacciando un “attacco nucleare preventivo e offensivo”. “Le forze armate e la gente nordcoreana intraprenderanno azioni militari per attacchi preventivi – spiega la Commissione nazionale di Difesa, rilanciata dall’agenzia ufficiale Kcna – in modo da infliggere colpi mortali ai nemici”.

La Commissione ricorda inoltre che i principali target delle Corea del Sud sono nel raggio della potenza di fuoco del Nord e che la sua capacità nucleare può colpire non solo le basi Usa dell’Asia-Pacifico, ma anche quelle continentali. “Se volessimo premere i bottoni per annientare i nostri nemici anche adesso, tutte le basi delle provocazioni sarebbero ridotte in un mare di fiamme e cenere in un momento”.

Le manovre congiunte Washington-Seul, note con i nomi Key Resolve e Foal Eagle, proseguiranno fino al 30 aprile e coinvolgeranno 17mila soldati americani e quasi 300mila sudcoreani: poco meno di 320mila, una volta e mezzo il numero totale degli uomini impiegati nel 2015. Lo scorso mese, pur senza fornire dettagli, il ministro della Difesa di Seul Han Min-koo disse che le manovre sarebbero state le più grandi mai fatte, in termini di soldati e mezzi, nonché di tecnologie messe in campo, tra cui gli F-22 e un sommergibile e una portaerei americani, entrambi e propulsione nucleare.

E nel mezzo dell’escalation delle tensioni nella penisola, proprio oggi, la Corea del Sud ha fatto sapere che annuncerà nuove sanzioni contro Pyongyang. Sanzioni, hanno precisato le fonti citate dall’agenzia di notizie sudcoreana Yonhap, che dovrebbero essere rivelate domani.

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