“Mio padre dopo l’evasione è stato due volte negli Stati Uniti“. A rivelarlo in un’intervista al quotidiano britannico The Guardian la figlia maggiore di El Chapo, il boss del narcotraffico arrestato per la prima volta il 22 febbraio 2014, evaso, riarrestato, rievaso e riearrestato. Rosa Isela Guzman Ortiz ha aggiunto che il padre è stato aiutato ad attraversare la frontiera con gli Stati Uniti da alcuni funzionari messicani compiacenti, dopo che era evaso a luglio 2015 dal carcere di massima sicurezza di El Altipiano. Negli Usa vivono diversi membri della famiglia del Chapo, fra cui proprio la figlia, che ha detto di avere avuto il padre in casa sua in California a fine 2015.

Secondo la figlia del capo di uno dei maggiori cartelli della droga e considerato “il re dei narcos“, alcuni politici messicani hanno accettato donazioni da parte del boss per le loro campagne elettorali in cambio di un’agevolazione per fuggire dalla detenzione. “Mio padre non è un criminale. È il governo che è colpevole”, ha detto Guzmán Ortiz. La donna, 39 anni, ha avuto diverse conversazioni con giornalisti del Guardian, e tutte con l’accordo del padre. Il suo secondo arresto, avvenuto l’8 gennaio 2016, era stato festeggiato su Twitter dal presidente messicano Pena Nieto: “Missione compiuta. Lo abbiamo preso“. Ma ora il rischio per molti esponenti della politica è che emergano collusioni con il superboss  Joaquin Guzman.

 

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