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Cracco e il caso piccione, l’audio con l’animalista Croce: “Denunciato anche per istigazione a delinquere”

di Gisella Ruccia

Lo chef Carlo Cracco? Lo abbiamo denunciato per aver presentato a ‘Masterchef’ (Sky, ndr) un piatto a base di carne di piccione. Non è vero che si possono mangiare i piccioni in Italia. Se è un piccione selvatico, è vietato e, siccome in trasmissione non è stato specificato, abbiamo denunciato Cracco anche per istigazione a delinquere“. Così ai microfoni de La Zanzara (Radio24), nella puntata del 29 febbraio, Lorenzo Croce, presidente dell‘Aidaa (Associazione Italiana a Difesa degli Animali e Ambiente) e autore di una denuncia contro il noto chef per aver violato una legge nazionale di tutela della fauna selvatica e la direttiva europea 147/2009 che protegge i piccioni. Croce è balzato agli onori delle cronache anche due mesi fa, quando ha presentato un esposto alla procura della Repubblica di Ferrara contro Vittorio Sgarbi, reo di offendere le capre. E alla trasmissione radiofonica tuona contro Carlo Cracco, vittima ieri di una contestazione di vegani al suo ristorante: “O le leggi si rispettano o le leggi non si fanno. Il piccione è un animale per me stupendo ed è protetto perché appartenente alla fauna selvatica. Siamo alla follia. Non sappiamo se il piccione cucinato da Cracco è selvatico o d’allevamento. Lo diranno i giudici. Ma il modo per capirlo c’è: controllare la fattura di acquisto dell’animale“. E aggiunge: “Questa storia è un po’ come quella di Sgarbi, con il quale andremo a pascolare tra 15 giorni, come lui stesso ha promesso davanti a 4 milioni di italiani. Se non mantiene la parola, so’ cazzi sua”. L’animalista rivela anche di avere una pantegana “domestica”: “Si chiama Panty, ha due anni e vive con me, assieme a due gatti. Pesa 4 kg e mangia il cibo che si dà ai topi, oltre alla pasta due volte alla settimana. E’ la cosa più bella del mondo: è un topone sterilizzato, simile a un furetto“. Nel finale, Croce ha uno scontro dialettico rovente con un radioascoltatore di Spoleto, dipendente di un’azienda di allevamento di piccioni e definito, a più riprese, “massacratore” dall’animalista

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