Sei anni di reclusione per peculato. È la richiesta arrivata dal procuratore generale Pietro Catalani nel processo d’appello che vede imputato Franco Fiorito, l’ex presidente del gruppo Pdl alla Regione Lazio, durante la giunta Polverini. L’accusa contestata riguarda l’appropriazione indebita di oltre 1 milione e 300mila euro prelevati dai fondi assegnati al Pdl alla Pisana nel periodo tra maggio 2010 e luglio 2012. In primo grado “Er Batman” era stato condannato a tre anni e quattro mesi, al termine del processo con rito abbreviato. Adesso Catalani chiede il raddoppio della pena dopo l’ultima ricostruzione dell’accusa, secondo cui all’epoca dei fatti “non è vero che il consigliere agiva da privato in quanto quei soldi aveva destinazione di tipo generale e quindi pubblicistica”. Da qui l’accusa di peculato. Fiorito è comparso in tribunale accanto ai suoi legali Carlo Taormina ed Enrico Pavia.

Il processo è stato adesso rinviato al 7 aprile, giorno in cui, se non sarà rinnovata parzialmente l’istruttoria dibattimentale come richiesto oggi, potrebbe arrivare la sentenza. Fiorito, arrestato il 2 ottobre 2012, dopo aver trascorso un periodo ai domiciliari fu rilasciato a marzo dell’anno successivo, in attesa del processo con rito abbreviato. Il 27 maggio 2013 il giudice condannò l’ex capogruppo Pdl a 3 anni e 4 mesi di reclusione e 5 anni di interdizione dai pubblici uffici per aver utilizzato denaro pubblico “drenato” dai conti del partito per spese personali, tra cui viaggi e perfino una caldaia e una jeep. Secondo la procura Fiorito avrebbe dirottato su alcuni conti, in Italia e all’estero, fondi destinati al gruppo del Pdl alla Pisana.

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