Cinema

Oscar 2016, scontro tra titani per il miglior direttore della fotografia: tra luce naturale, sfumature e variazioni cromatiche

A mettere in fila le cinque nomination c’è da rimanere senza fiato: Ed Lachman per Carol, Robert Richardson per The Hateful Eight, John Seale per Mad Max: Fury Road, Emmanuel Lubezki per The Revenant, e Roger Deakins per Sicario

di Davide Turrini

Lo scontro tra titani agli Oscar 2016 è in una categoria sola: quella del miglior direttore della fotografia. A mettere in fila le cinque nomination c’è da rimanere senza fiato: Ed Lachman per Carol, Robert Richardson per The Hateful Eight, John Seale per Mad Max: Fury Road, Emmanuel Lubezki per The Revenant, e Roger Deakins per Sicario. E a parte Lubezki, il più ‘giovane’ – 51 anni – siamo di fronte alla più sofisticata, straordinaria e matura creazione di chiaroscuri e variazioni cromatiche che Hollywood potesse prevedere.

Tra i 73 anni di Seale, i 67 di Lachman, i 65 di Deakins e i 61 di Richardson il tappeto rosso viene srotolato sotto ai piedi dei veterani dell’obiettivo della macchina da presa che, badate bene, nonostante il celeberrimo ed epocale sconvolgimento del digitale continuano a impressionare come fosse sempre la prima volta registi, produttori e spettatori. In questa cinquina c’è il meglio della categoria che Hollywood in questo momento possa premiare. Ed è almeno dal 2008, quando vinse Robert Elswit per Il Petroliere (contro di lui: Janusz Kaminski per Lo Scafandro e la farfalla, due nomination per Deakins e una per il britannico Seamus McGarvey con Espiazione) che la battaglia non è stata così equilibrata e di altissima fattura.

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