A gennaio l’inflazione calcolata con il nuovo paniere Istat è aumentata dello 0,3% su base annua dopo il +0,1% di dicembre. Ma rispetto al mese precedente i prezzi al consumo sono diminuiti ancora, dello 0,2%. Dieci tra le principali città italiane continuano poi a registrare una variazione annua dei prezzi nulla o negativa, cioè risultano in deflazione. A Milano, Firenze, Perugia, Ravenna, Reggio Calabria e Palermo i prezzi sono fermi rispetto a gennaio 2015 mentre registrano tassi negativi Potenza (-0,2%), Trieste (-0,2%), Bari (-0,3%) e Verona (-0,1%).

L’istituto di statistica spiega che “il lieve rialzo dell’inflazione è principalmente imputabile al ridimensionamento della flessione dei beni energetici non regolamentati”: il prezzo dei carburanti è sceso del 5,9% dal -8,7% di dicembre. La benzina su base annua passa a -2,9% da -7,8% di dicembre, mentre la discesa per il diesel si ferma a -10,1% da -11,4 per cento. Sul dato di gennaio, aggiunge l’Istat, si fa sentire anche “l’inversione della tendenza dei prezzi dei servizi relativi ai trasporti (+0,5%, da -1,7% di dicembre)”. Spinge verso il basso invece “il rallentamento della crescita degli alimentari non lavorati”: il rincaro si è fermato al +0,6% rispetto al +2,3% del mese precedente”. Al netto degli alimentari non lavorati e dei beni energetici, l'”inflazione di fondo” sale a +0,8% da +0,6% di dicembre.

Le città capoluogo in cui l’aumento dei prezzi a gennaio è stato più marcato sono Venezia, Aosta, L’Aquila e Bolzano, con +0,6%. Seguono Bologna (+0,5%), Napoli, Genova e Trento con +0,4%, Ancona (+0,3%), Torino, Cagliari, e Catanzaro (+0,2%) e Roma (+0,1%).

Va ricordato che un’inflazione bassa, se sulle prime può sembrare positiva per i consumatori, in realtà innesca un circolo vizioso che conduce alla stagnazione dell’economia. Inoltre più scende l’inflazione più il tasso d’interesse reale pagato sui titoli di Stato diventa svantaggioso e il rapporto tra debito pubblico e pil nominale aumenta. E proprio quest’anno il governo Renzi punta a ridurlo dal 132,8 al 132,4 per cento.

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