Per il Giubileo un “consenso internazionale” sulla “abolizione della pena di morte“. E coloro che tra i “governanti” sono cattolici, compiano un gesto esemplare e durante questo anno non eseguano condanne a morte. Papa Francesco dopo l’Angelus ha lanciato un appello per dare concretezza alla misericordia giubilare, a livello mondiale, su un tema cruciale: pena di morte e dignità dei carcerati. L’appello per l’abolizione della pena capitale non è nuovo per i papi e lo stesso Francesco lo aveva lanciato con forza, tra l’altro, nell’ottobre 2014, incontrando l’Associazione penale internazionale e ancora lo scorso dicembre, nel messaggio per la Giornata mondiale della pace. La novità di oggi è che papa Bergoglio sogna una abolizione della pena capitale frutto del giubileo. “Faccio appello – ha dunque detto nel dopo l’Angelus recitato dallo studio su piazza San Pietro davanti a diverse decine di migliaia di persone – alla coscienza dei governanti, affinché si giunga ad un consenso internazionale per l’abolizione della pena di morte. E propongo a quanti tra loro sono cattolici di compiere un gesto coraggioso ed esemplare: che nessuna condanna venga eseguita in questo Anno Santo della Misericordia”. L’appello del Papa è stato accolto da un applauso della piazza

Per il Pontefice è “un segno di speranza” “lo sviluppo, nell’opinione pubblica, di una sempre più diffusa contrarietà alla pena di morte anche solo come strumento di legittima difesa sociale. In effetti, – ha spiegato riassumendo una convinzione del magistero almeno degli ultimi tre papi, lui compreso – le società moderne hanno la possibilità di reprimere efficacemente il crimine senza togliere definitivamente a colui che l’ha commesso la possibilità di redimersi”. “Il problema – argomenta il papa – va inquadrato nell’ottica di una giustizia penale che sia sempre più conforme alla dignità dell’uomo e al disegno di Dio sull’uomo e la società, e anche a una giustizia penale aperta alla speranza del reinserirsi nella società. Il comandamento ‘non uccidere’ – ecco uno degli snodi del ragionamento di papa Francesco – ha valore assoluto e riguarda sia l’innocente che il colpevole”. “Il Giubileo straordinario della Misericordia – ha suggerito a questo punto – è un’occasione propizia per promuovere nel mondo forme sempre più mature di rispetto della vita e della dignità di ogni persona. Anche il criminale mantiene l’inviolabile diritto alla vita, dono di Dio”. A questo punto ha formulato l’appello. “Tutti i cristiani e gli uomini di buona volontà – ha quindi concluso – sono chiamati oggi ad operare non solo per l’abolizione della pena di morte, ma anche al fine di migliorare le condizioni carcerarie, nel rispetto della dignità umana delle persone private della libertà”.

Sempre nel contesto del Giubileo, papa Francesco ha fatto distribuire da senzatetto, profughi e religiosi, le scatolette della “Misericordina”, medicina spirituale che esordì in piazza San Pietro nel novembre 2013. “Lo abbiamo fatto una volta, – ha spiegato, scherzando, a proposito della valenza giubilare della distribuzione – ma oggi è Misericordina-plus“. Prima dell’Angelus invece papa Francesco ha raccontato del suo viaggio in Messico appena concluso e dello storico incontro con il patriarca Kirill.

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