I furbetti del tesserino non sono solo nel comune di Sanremo e in altri posti pubblici, ma anche a Palazzo Madama. Il presidente Piero Grasso ha annunciato un giro di vite sui senatori assenteisti che lasciano il tesserino inserito nel sistema di votazione elettronica. Tutto per ottenere la diaria di 3500 euro al mese, mentre si è impegnati in altro. “Non è vero, è una notizia falsa, demagogica e populista come lo è il Movimento 5 stelle, non basta lasciare il badge per risultare presenti, ma devi votare, anche per astenerti devi premere il pulsante bianco”, è la replica di Lucio Barani (Ala). “Poi ci sono i pianisti, chi vota al posto di un altro, ma basta che il presidente controlli”, aggiunge. Eppure il questore del Senato Laura Bottici (M5S) conferma: “Il regolamento del 2011 prevede sanzioni e decurtazioni delle diaria quando si scovano schede di senatori in realtà assenti. Ci vogliono controlli accurati legati alle votazioni, alla reale presenza, ai tesserini inseriti e riprese video se necessarie”. Carlo Giovanardi (Gal) dà la colpa ai media: “Voi giornalisti ipocriti puntate il dito sulle assenze dei senatori che poi nella maggior parte delle volte si trovano nei vostri studi televisivi”. “Nessuno mai in questa legislatura ha votato per un senatore rimasto a casa, queste sono le scene demenziali da scuola elementare dei 5 stelle che se non voti seduto dal proprio banco ti gridano dietro”, è la sua accusa. “Noi ci battiamo per una cambio del regolamento dal primo giorno, basta pianisti e furbetti del tesserino, finalmente Grasso ne prende atto, chi ci accusa di demagogia forse considera giusto rubare i soldi dei contribuenti e se la vedrà con gli elettori, se ne avranno ancora”, spiegano i senatori cinque stelle Buccarella e Crimi. Gli fa eco Gian Marco Centinaio (Lega Nord): “Non ci possono essere furbetti di seria A e quelli di serie B, anche in politica come nella pubblica amministrazione si devono sanzionare”  di Irene Buscemi

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