Prelevare ad un postamat in Puglia e nella provincia di Matera non è una cosa facile come nel resto d’Italia. Da sabato scorso chi si reca allo sportello automatico, fuori orario d’ufficio, per prelevare del contante non avrà la possibilità di effettuare l’operazione. Nessuna comunicazione preventiva, solo un’anonima schermata sul monitor con scritto “sportello automatico fuori servizio su richiesta dell’elaboratore centrale”. Quindi, per effettuare un normale prelievo, bisogna osservare gli orari d’ufficio, che nella maggior parte delle agenzie prevedono la turnazione 8 -14. Sono oltre 200 gli sportelli nella sola Puglia che resteranno in stanby fuori orario d’ufficio. Una decisione presa dal responsabile della sicurezza regionale pugliese di Poste italiane, dopo l’escalation degli scassi avvenuti nell’ultimo periodo sul territorio a danno dei bancomat di Poste, ma anche di altri istituti.

La decisione è scaturita non tanto dal danno del furto in sé, dato che il denaro rubato è coperto da assicurazione, quanto dal costo delle operazioni di ripristino dell’erogatore automatico. Ai direttori di agenzia Poste Italiane, l’azienda si è limitata a dare direttive senza troppe spiegazioni con una nota che recita “i postamat vanno svuotati delle banconote di cui sono forniti e disattivati, per essere riforniti e resi disponibili solo alla riapertura del turno lavorativo successivo”.

In pochi giorni già sono molti i disagi registrati, soprattutto nei piccoli comuni, dove spesso il postamat è l’unico mezzo per poter prelevare contante fuori dagli orari d’ufficio. Tra gli esempi Rocchetta Sant’Antonio, in provincia di Foggia, dove tutti si affidano al postamat per prelevare dopo che all’istituto bancario del posto è stato fatto saltare il bancomat per ben due volte in pochi mesi, tanto da spingere la filiale a non ripristinarlo più. “Siamo realmente tagliati fuori dal mondo – spiega una correntista del piccolo comune dauno, mentre tenta per l’ennesima volta di effettuare l’operazione. Qui a Rocchetta, come anche in altre realtà dell’entroterra pugliese, la possibilità di prelevare il nostro contate è garantita solo da Poste Italiane. Ora per prelevare anche 50 euro per la spesa sono costretta a fare come minimo 12 chilometri”.

La realtà di Rocchetta è molto simile a tante altre dove, come nel caso di Celle di San Vito e Castelnuovo della Daunia, le Poste sono l’unico istituto di credito presente. Al danno la beffa di dover prelevare presso altri istituto con l’applicazione di una commissione su ogni operazione. La protesta è stata ampliata da Federconsumatori e dal Movimento Consumatori Puglia che hanno annunciato battaglia a Poste Italiane. “Inammissibile la decisione di Poste di arrendersi davanti alla criminalità e disattivare gli sportelli bancomat. Presenteremo una segnalazione all’Antitrust per pratica commerciale scorretta”, spiega in una nota Federconsumatori. Dello stesso avviso Bruno Maizzi, Presidente Regionale del Movimento Consumatori Puglia che ha dichiarato a ilfattoquotidiano.it “di voler procedere senza indugi nel citare Poste Italiane, perché discrimina i cittadini della Puglia e della provincia di Matera, che non potranno fruire dell’indispensabile continuato servizio, così come tutti gli altri cittadini italiani. Invece di attivarsi per cercare di dissuadere i criminali dal far saltare i postamat – continua Maizzi – l’azienda penalizza i cittadini ed in modo particolare le aree più disagiate, dove le poste sono l’unico presidio ancora esistente per questa tipologia di servizi”.

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