“Renzi usa toni duri con l’Europa? E’ una strategia che serve a lui e non all’Italia. Gli serve solo per tirare su i voti“. Così il direttore de il Fatto Quotidiano Marco Travaglio, ospite a “Otto e mezzo” (La7) insieme al neosottosegretario ai Beni culturali, Dorina Bianchi (Ncd), risponde alla conduttrice Lilli Gruber sul braccio di ferro tra il presidente del consiglio e Bruxelles sulla famigerata flessibilità. L’ultima giravolta è la richiesta di escludere dal calcolo del deficit i costi sostenuti dall’Italia per la crisi libica. “Visto che la gente – spiega Travaglio – si è convinta o è stata convinta da una politica demagogica e populista che i nostri guai derivano dall’Europa, ogni volta che chiediamo una deroga sulla flessibilità facciamo più debito che un giorno qualcun altro dovrà pagare. Dopo aver ottenuto 13 miliardi di euro di flessibilità, ora chiediamo altri 3 miliardi di euro per finanziare il bonus di 500 euro ai 18enni e si prepara a chiedere altri 24 miliardi di euro per disinnescare le clausole di salvaguardia (aumento dell’Iva e delle accise sulla benzina). Ed è probabile che Renzi voglia arrivare alla procedura d’infrazione in modo da poter dire che la colpa del mancato bengodi è dell’Europa. La colpa è di chi va al governo dicendo di voler tagliare la spesa pubblica e poi, invece, non la taglia”. Riflessione che viene criticata dalla Bianchi: “Dopo che Renzi è andato in Europa portando riforme e facendo vedere che era credibile, ora l’Europa deve smettere di chiedere austerity. E – prosegue – mi sembra strano che Travaglio non sia con Renzi e con l’Italia”. Lapidaria la risposta di Travaglio: “Sta a vedere che il nemico dell’Italia sono io e non voi che buttate via i soldi”
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