Dopo le piazze, il Parlamento. La legge sulle unioni civili supera il primo ostacolo: il Senato ha respinto le 8 pregiudiziali di costituzionalità e le tre sospensive che chiedevano di rimandare il testo in commissione. Il primo dato è dunque politico: il testo, secondo l’Aula di Palazzo Madama, rispetta la Carta. Pregiudiziali e sospensive – presentate da Ncd, Fi e gli ex alfaniani di Idea – sono state respinte con una votazione per alzata di mano, ma la controprova ha messo in luce una larga maggioranza (circa 80 voti) che certamente ha compreso, oltre al Pd e a Sel, il Movimento Cinque Stelle e i verdiniani di Ala. Sarà una discussione lunga, si prevedono 21 ore di interventi, gli iscritti a parlare per ora sono 110: il Senato sarà impegnato per tutto il resto della settimana, come ha ipotizzato il presidente Piero Grasso.

La prima a parlare, nella discussione generale, è stata proprio Monica Cirinnà, la deputata del Pd, renziana, che ha firmato il testo e ha lavorato perché il ddl – durante due anni di discussione – accogliesse il sostegno più ampio possibile. “Questa quarta versione del disegno di legge è già una sintesi moderata – ha detto in Aula la Cirinnà – Altre mediazioni potrebbero favorire discriminazioni”. La Cirinnà si è chiesta cosa penseranno “tra trent’anni” i giovani che rileggeranno i contenuti di questa discussione, se staranno dalla parte di chi cerca di spingere verso un margine di uguaglianza o di chi trova nella Costituzione il rifugio di chi vuole mantenere i privilegi. Nel frattempo Angelino Alfano lancia il secondo appello in poche ore al Pd: “Si può approvare una legge importante senza dividere il Paese. Togliamo di mezzo queste adozioni. L’80% del popolo è contrario. La gente non le accetta”. Per ora però i democratici hanno respinto qualsiasi richiesta di modifica.

Cirinnà: “Matrimoni e adozioni ai gay? Non è vero”
Sembra una risposta indiretta, ma significativa, ad Angelino Alfano che in extremis aveva chiesto lo stralcio della stepchild adoption, cioè l’adozione del figlio acquisito. “La frase più falsa“, ha scandito tra l’altro la Cirinnà, è che “stiamo introducendo il matrimonio e le adozione ai gay. Non è vero”. Piuttosto “stiamo solamente garantendo dei diritti civili”. Quindi “non ci saranno sondaggi che potranno giustificare un altro giorno di ritardo“, ha aggiunto. “Non ci saranno più scuse per l’ennesima porta chiusa davanti a chi chiede solo di entrare a far parte della grande comunità delle famiglie italiane, senza nulla sottrarre alle altre famiglie”.

“Utero in affitto? Già vietato dalla legge 40”
Sulla stepchild adoption, continua la Cirinnà, “si sono agitati i fantasmi più spaventosi. La legge 40, quasi interamente riscritta dalla Consulta, vieta e punisce espressamente la pratica della gestazione per altri! Questo divieto è in vigore, resterà in vigore e in nessun modo il testo di cui discutiamo oggi interferisce con tale divieto”. Il riferimento è all’utero in affitto che molti oppositori della legge (del centrodestra) paventano come rischio possibile. “Il punto è uno – spiega Cirinnà – il nostro ordinamento non ammette discriminazioni tra i figli basate sulla cornice giuridica del rapporto tra i loro genitori e non ammette la discriminazione tra eterosessuali ed omosessuali in relazione alla valutazione della loro capacità di essere genitori né ammette discriminazioni tra figli in ragione del modo in cui sono venuti al mondo. E’ evidente che deve sempre prevalere l’interesse del bambino alla stabilità e alla continuità degli affetti”. 

Accordo Pd-Lega per tagliare circa 4500 emendamenti
Intanto, anche se non ancora concretizzato, si registra l’accordo tra Pd e Lega Nord per tagliare la gran parte degli emendamenti depositati dal Carroccio. Il patto è su questa piattaforma: i leghisti ritirano circa 4500 proposte di modifiche (presentate in qualche caso anche con fini ostruzionistici), i democratici si impegnano a tagliare emendamenti “canguro” dei senatori renziani Andrea Marcucci e Laura Cantini. Tuttavia l’accordo ancora non si è materializzato e resta in stand by fino a domani. La gran parte dei circa 500 emendamenti che il Carroccio confermerebbe riguardano quella che i leghisti chiamano la tutela del “il diritto di un bambino ad avere una mamma e un papà”. In sostanza ancora una volta il centro della discussione è sull’adozione del figliastro.

CRONACA ORA PER ORA DALL’AULA

19.57 – Alfano: “L’80% è contrario, via le adozioni”
“Il Pd ci rifletta bene perché è un’ottima occasione anche per questo partito, nel senso che si può approvare una legge importante senza dividere il Paese. Togliamo di mezzo queste adozioni. L’80% del popolo è contrario. La gente non le accetta, quando c’è invece un certo ‘sì a maggiori diritti per i soggetti che compongono una coppia anche omosessuale”. Lo afferma al Tg1 il ministro dell’Interno e leader di Ap Angelino Alfano interpellato sul punto della stepchild adoption nel ddl unioni civili.

19.51 – Fine discussione si riprende domani
L’aula del Senato è stata sospesa, si riprende domani alle 9,30 con la discussione generale sul ddl Cirinnà sulle unioni civili. 

19.38 – Fasiolo (Pd): “No all’utero in affitto”
Sì al riconoscimento dei diritti delle coppie gay ma forti dubbi sulla stepchild adoption perché, “è inutile nasconderlo, apre alla possibilità dell’utero in affitto, sebbene praticato all’estero”. E’ quanto ha sottolineato la senatrice del Pd, Laura Fasiolo, intervenendo in Senato in discussione generale sul ddl Cirinnà.

19.31 – Sacconi e D’Ascola (Ncd): “Da Pd rifiuto del dialogo”
“Il rifiuto da parte di Pd e 5stelle delle proposte di sospensiva e ritorno in Commissione per un tempo di due mesi indica indisponibilità al dialogo. Il Pd mortifica così anche la sua componente cattolica realizzando una sintesi interna di puro stampo ghibellino”. Lo dichiarano i senatori di Area popolare Ncd-Udc, Maurizio Sacconi e Nico D’Ascola. 

18.54 – Lepri (Pd): “Solo ipocrisie, depenalizzare utero in affitto”
“Anche oggi abbiamo sentito argomentazioni per le quali il tema della maternità surrogata non si pone, essendo già vietata in Italia. Si continua così a chiudere un occhio (o tutti e due) sul fatto che si va a farla all’estero. Delle due l’una: se si è contrari vanno votati gli emendamenti che propongono di applicare la stessa pena già prevista in Italia (da tre mesi a due anni) anche per chi fruisce od organizza la maternità surrogata all’estero. Se invece si è favorevoli bisogna arrivare alla conclusione: si proponga di depenalizzare la pratica. Su questo bisogna essere netti, basta ipocrisie”. Lo dice il senatore Stefano Lepri, vice presidente del gruppo del Pd.

18.47 – Mazzoni (Ala): “Superare gli steccati storici”
“Dobbiamo essere in grado di superare steccati storici che hanno caratterizzato la politica italiana”. Lo ha detto nell’aula del Senato Riccardo Mazzoni, verdiniano, ex Forza Italia, intervenendo in discussione generale sul ddl Cirinnà, sul quale ha dato un giudizio favorevole. Mazzoni ha sottolineato che la legge risponde alla sentenza della Corte costituzionale del 2010, pur ammettendo che ci sono dei punti che “vanno specificati meglio”. Anche sulla stepchild adoption Mazzoni si è espresso a favore.

18.41 – Della Zuanna (Pd): “L’attuale testo va modificato”
L’attuale testo del ddl Cirinnà va modificato. Lo chiede il senatore Pd (ma eletto con Scelta Civica) Gianpiero Dalla Zuanna, intervenendo in Aula al Senato sul ddl per le unioni civili. “Nel legiferare l’opinione pubblica deve essere tenuta in conto perché parte di queste leggi saranno a forte rischio di referendum”, spiega Dalla Zuanna che, tra l’altro, è primo firmatario di un emendamento condiviso da altri 29 senatori Pd che estenderebbe la punibilità della maternità surrogata anche se realizzata all’estero da cittadini italiani.

18.34 – Il ministro Lorenzin: “No ad adozioni a coppie gay”
“Sarebbe veramente un’occasione sprecata non approfittare della possibilità di una larga intesa sulle unioni civili”. Così il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, chiede al Pd di rinunciare a equipararle al matrimonio – evidenzia una nota – accantonando il tema delle adozioni per le coppie gay: “Possiamo fare tutti insieme un deciso passo avanti sui diritti delle persone, senza bisogno di valicare i confini stabiliti dall’istituto del matrimonio”, afferma Lorenzin.

18.29 – Schifani (Ap): “Nessun collegamento tra nomine e voto su unioni civili”
“Non vedo nessuna connessione né ci sarà nessuna connessione tra queste nomine e la nostra votazione e il voto di oggi ne è la dimostrazione plastica”. Lo dichiara in Transatlantico al Senato Renato Schifani, capogruppo Area popolare in Senato, rispondendo ai cronisti in merito a un possibile scambio tra nomine di governo e voto sulle unioni civili. Ap ha presentato e votato per le pregiudiziali di costituzionalità.

18.25 – Fornaro (Pd): “Stop a pregiudiziali con 80 voti di maggioranza”
“Il primo scoglio sulla strada delle unioni civili è stato superato con un vantaggio di circa 80 voti. Ora occorre tenere la barra dritta sul testo Cirinnà e continuare a tenere alta l’attenzione perché ci sono ancora molti “iceberg” nascosti negli insidiosi voti segreti”. Lo scrive in una nota il senatore della minoranza Pd, Federico Fornaro.

18.02 – Calabrò (Ncd): “Maggioranza diversa? Frattura Pd-Area Popolare”
“Qualora sul ddl Cirinnà si costruisse una maggioranza parlamentare diversa da quella che sostiene il governo, si giungerebbe ad una frattura inevitabile e difficile da sanare nella finora rodata ‘unione di fatto’ tra Area Popolare e Pd”. Lo dichiara il senatore di Ncd Raffaele Calabrò.

17.58 – Nitto Palma (Fi): “Se siete così coraggiosi, legalizzate utero in affitto”
La sinistra “abbia il coraggio” di legalizzare in Italia l’utero in affitto, visto che esso viene sanato con la stepchild adoption del ddl Cirinnà. E’ la “provocazione” fatta nell’aula del Senato da Nitto Palma. “Se siete così progressisti – ha concluso – se siete convinti che la società sia così avanti, fate il passo fino in fondo: fate un emendamento e abolite il divieto della pratica della maternità surrogata”.

17.54 – Nitto Palma (Fi): “Mattarella dovrà riflettere”
“Credo che il presidente Mattarella dovrà riflettere a lungo prima di firmare questa legge, palesemente incostituzionale”. Lo ha detto il senatore Francesco Nitto Palma (Fi), in un passaggio del suo intervento in discussione generale al Senato sulle unioni civili, aggiungendo che, ove la legge venisse promulgata, darà comunque “molto lavoro” alla Corte Costituzionale.

17.35 – Cirinnà: “E’ falso che sia matrimonio gay con adozioni”
“La frase che ritengo più falsa è che in Italia stiamo introducendo l’adozione e il matrimonio gay. Questo non è vero”. Così Monica Cirinnà, firmataria del ddl sulle unioni civili, prendendo la parola in aula al Senato all’inizio della discussione generale.

17.32 – Cirinnà: “Quarta versione testo, già moderata”
“Vi chiedo scusa se a volte nelle nostre discussioni sono stata un pò brusca. Questa quarta versione del diesgno di legge è già una sintesi moderata e altre mediazioni potrebbero favorire discriminazioni”. Così Monica Cirinnà, firmataria del ddl sulle unioni civili, prendendo la parola in aula al Senato all’inizio della discussione generale. “Ho vissuto sulla mia pelle gli effetti di un dibattito avvelenato fin dall’inzio”, ha aggiunto la senatrice Pd.

17.31 – Lotti: “Approveremo la legge” 
“Oggi iniziano le votazioni in aula, il Parlamento è sovrano, vedremo quello che succederà”. Lo ha detto il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Luca Lotti, a margine di una cerimonia in provincia di Firenze. “Abbiamo sempre detto che riteniamo, come governo, fondamentale una legge sulle unioni civili. Il Pd lo ha portato avanti come uno dei suoi progetti importanti. Lo approveremo, ne sono convinto”.

17.25 – Iniziata la discussione, prima a parlare Cirinnà
In Senato è iniziata la discussione generale sul ddl Cirinnà sulle unioni civili, dopo che sono state respinte le pregiudiziali di costituzionalità e le richieste di rinvio in Commissione. La discussione è iniziata con un intervento della stessa Monica Cirinnà.

17.19 – Il Senato ha respinto le pregiudiziali di costituzionalità
Il Senato ha respinto sia le pregiudiziali di costituzionalità sia le richieste di sospensione per il ritorno in commissione. Tra coloro che hanno espresso il voto contrario anche Cinque Stelle e Ala (il gruppo dei verdiniani). Le due votazioni sono avvenute per alzata di mano.

17.11 – Il M5s vota contro le pregiudiziali di costituzionalità
Vito Crimi, a nome del gruppo dei Cinque Stelle, ha annunciato il voto contrario sulle pregiudiziali di costituzionalità.

17.06 – In Aula esordio da ministro per Costa
Esordio da ministro per Enrico Costa e da sottosegretario alla Giustizia per Gennaro Migliore oggi al Senato dove inizieranno i primi voti sul ddl unioni civili con l’esame delle pregiudiziali. L’aula di palazzo Madama ha accolto con un applauso il centrista Costa, neo ministro agli Affari Regionali.

17.01 – Caliendo (Fi): “Spero che Mattarella blocchi il ddl”
Anche secondo Forza Italia il ddl Cirinnà è incostituzionale. La pregiudiziale è stata presentata dall’ex sottosegretario alla Giustizia Giacomo Caliendo.

16.51 – Formigoni (Ap): “Tornare in commissione”
Il senatore di Area Popolare Roberto Formigoni ha chiesto il ritorno in commissione del disegno di legge. Area Popolare ha presentato anche alcune pregiudiziali di costituzionalità.

16.45 – Giovanardi primo a presentare pregiudiziali
Il primo a presentare le pregiudiziali di costituzionalità è stato Carlo Giovanardi, ex Ncd e ora in Idea di Quagliariello. Giovanardi è tra i senatori più critici rispetto al ddl Cirinnà. E’ uscito dall’Ncd principalmente per questo. 

16.42 – Otto pregiudiziali di costituzionalità da votare
Le opposizioni illustrano 8 pregiudiziali di costituzionalità al ddl Cirinnà. Quattro di queste sono di Idea, il movimento guidato da Gaetano Quagliariello, formato da fuoriusciti del Nuovo Centrodestra. All’ordine del giorno ci sono anche da votare tre sospensive.

16.35 – Forza Italia chiede altro rinvio, respinto
In apertura di seduta al Senato Forza Italia, con Antonino D’Alì, ha chiesto subito il rinvio del voto sulle pregiudiziali di costituzionalità, prima questione da affrontare nella discussione sul ddl Cirinnà. Secondo D’Alì bisognerebbe aspettare il parere della commissione Bilancio, che ancora non c’è, sul testo di legge. Il presidente Piero Grasso ha respinto la richiesta.

16.32 – Iscritti a parlare in 110, discussione durarà 21 ore
Sono iscritti a parlare, in sede di discussione generale in aula al Senato sul ddl unioni civili, 110 senatori per un totale di 21 ore, naturalmente non consecutive. Lo ha detto il presidente del Senato, Pietro Grasso, aprendo i lavori dell’aula. La prima a parlare è proprio Monica Cirinnà, l’ultimo sara Giuseppe Lumia, capogruppo del Pd in commissione Giustizia.

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