A dicembre dello scorso anno gli italiani con un posto di lavoro erano 22.470.000, 21mila in meno (-0,1%) rispetto a novembre 2015 ma 109mila in più (+0,5%) se si confronta il dato con quello del dicembre 2014. Il risultato, rileva l’Istat che martedì mattina ha diffuso i dati mensili provvisori sul mercato del lavoro, deriva da un aumento di 135mila unità dei dipendenti a tempo indeterminato e di 113mila di quelli a termine, in parte compensato dal calo di 138mila unità degli indipendenti. Il tasso di occupazione rimane invariato rispetto a novembre al 56,4% mentre quello di disoccupazione diminuisce di 0,9 punti percentuali, a 11,4%. I disoccupati scendono a 2,89 milioni, 254mila in meno su dicembre 2014.

Per ottenere quei 135mila posti fissi in più, che sono il saldo tra assunzioni e licenziamenti avvenuti nei 12 mesi, le casse dello Stato hanno però sborsato 1,8 miliardi. Cioè la cifra che il governo ha stanziato nella legge di Stabilità 2015 per gli sgravi contributivi destinati alle nuove assunzioni stabili, sgravi entrati in vigore l’1 gennaio dello scorso anno e sfruttabili fino a un tetto massimo di 8.060 euro l’anno per ogni assunto. A fronte di questo esborso, il risultato è deludente rispetto alle attese di Palazzo Chigi e del Tesoro: il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan il 19 ottobre 2014 aveva affermato di attendersi “almeno 800mila posti di lavoro a partire dal 2015 per tre anni”, cioè in media 260mila all’anno. E occorre tener presente che dal 2016 l’ammontare massimo dello sgravio è diminuito da 8.060 a 3.250 euro annui.

Tornando al dicembre 2015, nel corso del mese il tasso di disoccupazione è risalito all’11,4% dall’11,3% di novembre. L’istituto di statistica ha rilevato poi che per i giovani tra 15 e 24 anni la percentuale di chi cerca attivamente un’occupazione senza trovarla è scesa ancora, attestandosi al 37,9% contro il 38% di novembre e il 41,2% del dicembre 2014. Considerato che dal calcolo sono esclusi i giovani inattivi, cioè coloro che non sono occupati e non cercano lavoro, poco meno di un giovane su dieci risulta disoccupato: si tratta del valore più basso degli ultimi tre anni. Il tasso di occupazione in questa fascia di età è del 16,1% e rimane invariato il tasso di inattività. Lieve aumento, invece, per il tasso di disoccupazione nella fascia tra i 25 e i 34 anni, che passa dal 17 al 17,1%. Ma anche in questo caso si parla di 1,2 punti in meno su dicembre 2014. In questa fascia il tasso di occupazione è del 59,7%.

Le persone in cerca di occupazione a dicembre erano in tutto 2.898.000, in aumento di 18mila unità su novembre (+0,6%) e in calo di 254mila su dicembre 2014 (-8,1%). Anche il dato mensile risente del calo dei lavoratori indipendenti (-54mila) compensato solo in parte dall’aumento dei dipendenti, in particolare permanenti, che salgono di 31mila unità.

Articolo Precedente

Viadana, 170 lavoratori della cooperativa facchini in sciopero. “Siamo stranieri, non ci ascoltano”

next
Articolo Successivo

Infortuni: quali iniziative penali può intraprendere il lavoratore

next