Secondo l’accusa case di lusso venivano cedute a prezzi di favore o quasi. Gli ex vertici del Pio Albergo Trivulzio di Milano sono stati condannati a pene comprese tra i 6 mesi e i 2 anni e 10 mesi di reclusione nel processo con al centro una presunta truffa da due milioni di euro sulla vendita di immobili di proprietà dello storico ente milanese che si occupa di assistenza agli anziani.

I giudici della IV sezione penale hanno condannato a 2 anni e 10 mesi l’ex presidente del Pat, Emilio Trabucchi, e rispettivamente a 2 anni e 3 mesi e a 9 mesi gli ex dg Guido Fontana e Fabio Nitti. A 8 mesi è stato condannato l’architetto Giovanni Iamele, direttore del dipartimento tecnico dal 2007 al 2009, e a 6 mesi l’ex manager della sanità Antonio Mobilia.

Fontana e Trabucchi sono stati anche condannati a versare più di 1,3 milioni di euro alla nuova gestione del Pat, parte civile. Altri imputati, invece, sono stati assolti. Gli ex manager del Pat, stando alle indagini, avrebbero turbato le procedure di dismissione di immobili di lusso favorendo gli interessi di personaggi “di rilievo nella realtà amministrativa lombarda”.

Il pm di Milano Eugenio Fusco aveva chiesto condanne da un anno e 4 mesi fino a 2 anni e mezzo. Era stata chiesta invece l’assoluzione per due imputati, tra cui Carla Vites, moglie dell’ex assessore regionale Antonio Simone. Al termine della sue requisitoria, il pm aveva proposto quindi la condanna più alta, 2 anni e mezzo di reclusione e una multa di duemila euro, per l’ex presidente del Pat, Emilio Trabucchi. Aveva chiesto poi due anni di carcere e una multa di 1.200 euro per l’ex dg Guido Fontana e un anno e dieci mesi e una multa di mille euro per l’ex dg Fabio Nitti.
Secondo il pm, infatti, era “provata al di là di ogni ragionevole dubbio la responsabilità penale” dei nove imputati. Le accuse erano, a vario titolo, turbativa d’asta, truffa aggravata e abuso d’ufficio.

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