Disamina del direttore de ilfattoquotidiano. it, Peter Gomez, sulla crisi delle banche, nel corso del talk show di approfondimento politico La Gabbia (La7). Partendo dal caso delle banche Etruria, Marche Cariferrara e Carichieti, Gomez spiega che, tra il 2009 e il 2011, quando cominciano le avvisaglie della crisi, le banche escogitano un sistema: “I banchieri, sperando che le cose ripartissero, hanno preso i soldi dai risparmiatori, piazzando obbligazioni a piene mani con l’ok di Consob e di Banca d’Italia. Addirittura Consob cambia parte delle sue regole, eliminando l’obbligo dei cosiddetti ‘scenari probabilistici’ per le subordinate“. In questo modo, il compratore delle obbligazioni subordinate non aveva più la possibilità di valutare la probabilità di guadagnare o di perdere su quel titolo. Il giornalista sottolinea: “Sulla eliminazione dello scenario probabilistico per le subordinate, erano tutti d’accordo. E non dimentichiamo che l’ABI (Associazione bancaria italiana) è una lobby potentissima: presta soldi ai partiti e ai politici, a cui viene riservato un trattamento particolare. Con quel provvedimento, quindi, l’ABI spinge la politica a chiudere gli occhi. Questo combinato disposto di errori, con politci ladri e inesperienza, ha portato alla situazione creatasi 3 anni fa, quando quando alcuni giornalisti dicevano che il sistema bancario non era così solido e in tanti non gli credevano”. E aggiunge: “Successivamente la Banca d’Italia smette di fare le verifiche, arriva la Bce e nelle stesse banche dove anche la Banca d’Italia diceva che era tutto bello, la Bce dice che bisogna mettere il grano perché va tutto male. E’ stato il gruppo di potere alla testa di questo Paese a creare questa situazione“. Gomez ricorda che Banca Etruria compariva in una scena della fiction Rai “Don Matteo” due anni fa: “Sette milioni di italiani hanno visto uno dei protagonisti di Don Matteo a prendere dell’oro a Banca Etruria. E cosa hanno pensato i telespettatori? ‘Che bella banca, se compare anche in Don Matteo’. Ecco perché dico che è un sistema”. Il direttore de ilfattoquotidiano.it poi si sofferma sul bail-in, la nuova normativa in vigore dagli inizi del 2016 sulla risoluzione delle crisi bancarie: “Il bail-in è stato votato dal Parlamento Europeo, nella vecchia legislatura, da tutti i partiti italiani, tranne Fratelli d’Italia. Quando è stata votata in Italia, Lega, M5S, FdI hanno votato contro. Pd e Forza Italia hanno votato a favore, perché, secondo me, non avevano capito la situazione. Teoricamente poteva andare bene, ma in tutti questi anni hanno raccontato bugie, perché hanno detto che le nostre banche andavano molto bene”. E aggiunge: “Una volta che è entrata in vigore la legge, era dura per i partiti prima favorevoli a essa ammettere che il bail-in non andasse più bene. La verità è che ci sono delle responsabilità politiche precise, perché si poteva votare il bail-in ma introducendolo, ad esempio, in modo graduale. Si potevano fare tante cose, ma bisogna saperle e studiarle. E non sempre questo avviene

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