“Prima i diritti del bambino poi quelli dell’adulto”. E’ il “chiaro” messaggio sul ddl Cirinnà inviato in Senato dal Forum delle associazioni familiari che si occupano di adozioni e affido in Italia. “Non è una questione soltanto antropologica, diversi studi scientifici mostrano carenze psichiche e – spiega il presidente dell’associazione Giovanni XXIII, Giovanni Paolo Ramonda – cognitive nei bambini cresciuti in contesti non familiari, si sono riscontrati casi di autismo e forme di marasma in bambini istituzionalizzati, cresciuti senza mamma, la complementarietà della donna e dell’uomo è essenziale come l’acqua e come l’aria, questo sfata il mito della coppia omosessuale”.
Gli studi come specificato dallo stesso Ramonda  però fanno riferimenti a situazioni familiari problematiche dove il nucleo si disgrega, a bambini in istituti familiari o carcerari . “Certo questo vale anche per le coppie eterosessuali, ma dobbiamo difendere il diritto profondo del bambino ad avere un papà e una mamma” replica. “Da un censimento del 2011 risulta che in Italia ci sono 529 famiglie omogenitoriali con figli, a fronte di 5 milioni di coppie sposate senza figli, discutiamo di cose più importanti, come le adozioni internazionali, 529 casi si potrebbero risolvere in tribunale, ma in realtà si vuole aprire alle adozione e a quella forma di schiavismo che è l’utero in affitto” aggiunge Marco Griffini presidente dell’Aibi, associazione amici dei bambini. “Lo Giudice, il senatore Pd? Si faccia un esame di coscienza” chiosa. “Rallentiamo ed ascoltiamo gli esperti, poniamo al centro i bambini, non diventino invece oggetto di diritto, stralciamo la parte sulla stepchild adoption, se le adozioni devono essere riconosciute lo si faccia nell’ambito della legge 184″ conclude il presidente del Forum Gigi De Palo
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