È stato raggiunto l’accordo tra governo italiano e Commissione europea sulla bad bank. Il ministro dell’economia Pier Carlo Padoan, anche alla luce delle ultime turbolenze dei mercati, aveva bisogno di un’intesa a tutti costi e così martedì è volato a Bruxelles per chiudere il dossier ormai aperto da circa un anno. Ed è stato lo stesso ministro a dichiarare, dopo cinque ore e mezza di trattativa, che si è raggiunto un punto d’incontro per la gestione delle sofferenze bancarie degli istituti italiani. L’incontro programmato da una settimana tra il ministro e la commissaria alla concorrenza, la danese Margrethe Vestager, è stato un lungo faccia a faccia che si è prolungato per ore in modo imprevisto, tanto da stravolgere l’agenda del ministro impegnato in una trattativa fiume per portare a casa un risultato che rassicuri gli investitori sulla salute del sistema bancario italiano.

“Abbiamo raggiunto un accordo con la Commissione su un meccanismo di garanzia che rappresenta uno strumento molto utile per la gestione delle sofferenze bancarie”, ha detto. Si tratta di una garanzia sulla cartolarizzazione delle sofferenze (GACS), che “accompagna e si rafforza, tenendo conto delle misure per la velocizzazione dei processi che sono stati già introdotti qualche mese fa. Quindi è uno strumento che completa la scatola per gli attrezzi italiani per gestire i crediti in sofferenza. I dettagli tecnici saranno mesi a punto nelle prossime ore”, ha poi aggiunto, spiegando che il sistema concordato “è un po’ più complicato” di una garanzia statale. Ma “ha un meccanismo di incentivazione molto utile, secondo me, per accelerare i tempi”.

Il ministro italiano era entrato nel palazzo Berlaymont della Commissione europea determinato ad ottenere dalla DG Concorrenza il via libera ad una soluzione al problema delle sofferenze bancarie, una mole da oltre 200 miliardi di euro che zavorra i bilanci delle banche italiane mettendo a rischio tutto il sistema-Paese. La Commissione Ue “accoglie con favore l’intesa raggiunta con il ministro Padoan sui termini per mettere in piedi uno schema di garanzia per sostenere le banche italiane nell’affrontare i crediti deteriorati – ha detto la commissaria alla concorrenza Margrethe Vestager – Le garanzie sono prezzate a condizioni di mercato in modo che non costituiscano aiuto di Stato. Con altre riforme messe in campo dall’Italia dovrebbe migliorare l’abilità delle banche di concedere prestiti all’economia reale”.

La Commissione Ue ha spiegato che lo schema individuato da Padoan e Vestager “dovrebbe assistere le banche italiane nel processo di cartolarizzazione e spostamento dei crediti deteriorati, al momento nei loro bilanci, verso entità sparate e con un management autonomo”. Le banche “saranno in grado di beneficiare di una garanzia statale sulle tranche ‘senior’ degli asset cartolarizzati detenuti da tali entità”. La Commissione, “con l’aiuto di un’autorità di controllo come accade sempre, monitorerà l’implementazione dello schema per assicurare che sia libero da aiuti di Stato“.

La trattativa con l’antitrust europeo si era arenata già qualche mese fa, dopo che la Commissione aveva respinto la prima proposta italiana e ne aspettava un’altra. Padoan ha quindi messo a punto una nuova proposta, che non è uno schema tradizionale di bad bank, ma una sorta di ombrello statale che si apre sulle sofferenze bancarie (i non performing loans o npl) per facilitarne lo smaltimento. Ma l’antitrust europeo vuole essere sicuro che il prezzo delle garanzie rispecchi il prezzo di mercato dei crediti stessi.

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