Ancora nessun governo di unità nazionale in Libia. Il parlamento di Tobruk, riconosciuto dalla comunità internazionale, ha votato “contro la fiducia al premier designato Fayez al-Sarraj, originario di Tripoli, con 89 voti contrari sui 104″, riferisce la tv Libya Channel. Il governo di concordia, composto da trentadue ministri e presentato il 19 gennaio scorso, doveva entrare in carica entro dieci giorni dalla presentazione. Ma, oggi, non ha ricevuto il sostegno formale dalla Camera dei Rappresentanti libica che negli ultimi anni si è opposta al governo rivale di Tripoli.

Cosa succede ora? – “Il premier designato Fayez al-Sarraj ha ora una settimana di tempo per presentare una nuova squadra di governo” hanno riferito all’Ansa fonti locali dopo il voto negativo. A quanto si apprende, il nodo è l’articolo 8 dell’accordo politico del dicembre scorso: il testo attribuisce al Consiglio di presidenza guidato da Sarraj le “funzioni di Comandante supremo dell’Esercito libico”. Una scelta a cui si è opposto il generale Khalifa Haftar, uno dei principali esponenti del governo di Tobruk e grande fautore della lotta all’Isis in Libia. Secondo l’agenzia stampa libica Lana, con sede ad al-Bayda e vicina alla Camera dei Rappresentanti libica, i rappresentanti di Tobruk  “hanno chiesto una nuova composizione” dell’esecutivo.

Stando a fonti locali, il parlamento di Tobruk vorrebbe un governo di unità nazionale più ristretto con 17 ministri rispetto ai 32 proposti. Abu Bakr Baira, deputato della Camera dei Rappresentanti citato dai media libici, ha spiegato che l’esecutivo proposto non ha infatti ottenuto la fiducia per “diverse ragioni”, una delle quali è quella relativa al numero dei ministri. Nonostante abbia bocciato il governo di unità nazionale, Tobruk ha comunque approvato l’accordo mediato dall’Onu raggiunto il 17 dicembre a Skhirat, in Marocco che prevede la suddivisione dei ministeri, tenendo in considerazione gli equilibri politici tra l’est e l’ovest del Paese.

La posizione dell’Onu – “Stiamo seguendo molto da vicino quanto sta accadendo nel Parlamento libico e la missione Onu nel Paese è pronta a dare il sostegno necessario per fare sì che l’accordo sul governo di unità nazionale venga attuato”. Sono le parole del portavoce del Palazzo di Vetro, Stephane Dujarric, commentando gli ultimi sviluppi della situazione: “Sappiamo che la Camera dei Rappresentanti di Tobruk ha votato in favore dell’accordo con alcune condizioni”, ha precisato Dujarric.

Modifiche sulla Costituzione – Dopo quelli sulla fiducia al governo (negata) e l’intesa politica (approvata con riserva), altro voto domani al parlamento di Tobruk: questa volta sulla modifica della “Dichiarazione costituzionale“, la costituzione provvisoria che deve recepire elementi dell’accordo raggiunto a dicembre. A dirlo è il sito della televisione nazionale libica citando Abu Bakr Beira. La modifica costituzionale richiede un quorum di 128 voti, ha ricordato il deputato spiegando che i parlamentari arrivati tardi oggi – e che quindi non sono riusciti a votare – domani potranno partecipare alla votazione alla Camera dei rappresentanti, costituita da 176 deputati.

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