“La Regione Lombardia, nella seduta del 23 ottobre 2015, ha rifinanziato, per la sua parte, il progetto di ‘vigilanza sui treni’ di Trenord, spendendo 2 milioni di euro” lo segnala Vincenzo Del Vicario Segretario nazionale del Sindacato autonomo di vigilanza privata, che aggiunge: “peccato che sui mezzi e nelle stazioni Trenord risulta che a fare sicurezza siano lavoratori privi dei titoli di Guardia Giurata. Essi, comunque, sono esposti a tutti i rischi tipici del mestiere della sicurezza senza alcuna protezione e garanzia. Il servizio per il cittadino, a fronte degli annunzi politici, non potrà dunque mai corrispondere alle promesse e men che meno alle aspettative”.

E così ilfattoquotidiano.it è riuscito a raccogliere la testimonianza di due ex operatori della sicurezza Trenord (gestita dalla società Gf Protection Srl di Milano, con sede operativa a Lissone) in servizio sino alla fine del 2015. “Avevo paura anche quando tornavo a casa, perché temevo che qualcuno mi seguisse dopo il servizio” dice uno degli operatori, al quale fa eco l’altro: “Ho subito persino un’aggressione con un coltello”. “Su questi treni – denunciano – spesso si trovano persone armate. Tecnicamente siamo dei semplici accompagnatori, con contratto cosiddetto di ‘portierato’, ma ci usano come veri e propri body-guard”.

“Si violano tutte le norme in materia di sicurezza nelle stazioni e sui treni – denuncia il Savip – dato che la legge (articoli 256 bis del Regolamento al Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza e 2 e 3 del Decreto 15 settembre 2009, n. 154) impongono, per l’espletamento di tali servizi di sicurezza in ambiti ferroviari, l’impiego esclusivo di Guardie Giurate. Chiediamo a Prefettura e Questura di Milano di fare chiarezza – conclude Del Vicario – interessando, se del caso, la Procura della Corte dei Conti e la Guardia di Finanza

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