Lamezia Terme, Crotone e Amaroni, in provincia di Catanzaro. Tre posti per tre intimidazioni notturne in terra di Calabria. Risultato? Una bomba e due auto incendiate. Con tre destinatari: un agente di polizia penitenziaria, un ex sindaco e un consigliere regionale del Pd.

Quest’ultimo è Arturo Bova, presidente della commissione regionale Antimafia ed eletto nella lista Democratici progressisti. Per lui è la terza auto incendiata in nove mesi. Già lo scorso aprile, infatti, il politico calabrese aveva visto andare in fumo due vetture parcheggiate nei pressi della sua abitazione.

L’episodio, anche stanotte, è avvenuto ad Amaroni dove il politico è stato anche sindaco e risiede con la famiglia. E’ lì che questa notte qualcuno ha cosparso di benzina la sua Audi Q5 per poi appiccare il fuoco.

“Sono stato svegliato da un rumore sordo e da una macchina che si allontanava a forte velocità. – ha commentato a caldo il consigliere regionale – Giusto il tempo di affacciarmi alla finestra e ho notato le fiamme divampare”.

L’Audi è stata distrutta nella parte anteriore e solo l’intervento dei Vigili del Fuoco ha consentito che il rogo non interessasse anche gli altri mezzi parcheggiati nelle vicinanze.

Sul posto sono intervenuti pure i Carabinieri della stazione di Girifalco che hanno avviato le indagini. Un contributo agli investigatori potrà arrivare delle telecamere a circuito chiuso istallate all’esterno dell’abitazione del consigliere Bova.

Non è escluso che chi abbia appiccato le fiamme possa averlo fatto senza accorgersi di essere ripreso. Se così fosse, le indagini potrebbero avere una svolta. Al momento tutte le piste sono tenute in considerazione dagli inquirenti che stanno cercando di circoscrivere la matrice dell’intimidazione. Occorre capire, in sostanza, se le minacce al consigliere regionale siano legate alla sua attività politica, al ruolo di presidente dell’Antimafia o alla sua vita professionale. Arturo Bova, infatti, è un noto avvocato che, in passato, ha seguito numerosi processi di ‘ndrangheta.

Intanto, il consigliere calabrese sta ricevendo numerosi attestati di solidarietà come quello del segretario regionale del Pd Ernesto Magorno secondo il quale “serve una risposta forte da parte dello Stato, della politica e della società civile che sia determinata e intransigente”.

A meno di 100 chilometri di distanza, un’altra auto è stata incendiata. A Crotone, infatti, ignoti hanno bruciato la Fiat Punto di Giancarlo Sitra, ex sindaco della città di Pitagora ed ex deputato del Pds per due legislature. L’origine del rogo è ancora da accertare ma lo stesso Sitra sostiene, con un post su Facebook, che si tratta di un atto intimidatorio. “Oggi per me – scrive l’ex sindaco di Crotone – non è una bella giornata. Questa notte una gentile persona direttamente o tramite un povero prezzolato esecutore mi ha bruciato o fatto bruciare la macchina sotto casa. Non credo di meritare tanto. Ho sempre svolto correttamente ogni mia attività nel rispetto delle persone e della legge. Chi lo ha fatto deve sapere che non sono spaventato e che confido nell’efficienza della magistratura e delle forze dell’ordine, che sono certo assicureranno alla giustizia questi ignoti criminali”.

Il terzo attentato poteva avere conseguenze più gravi. Si è consumato a Lamezia Terme dove una bomba di medio potenziale è esplosa distruggendo il garage di un agente della Polizia penitenziaria. La vittima dell’intimidazione si trovava nella sua abitazione posta sopra il garage colpito dall’esplosione che ha distrutto la saracinesca, l’ingresso del garage e tutto quello che si trovava nelle immediate vicinanze.

Dopo i rilievi della scientifica, i carabinieri hanno avviato le indagini per risalire ai responsabili e al movente che si nasconde dietro un attentato così grave nei confronti del poliziotto.

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