Torna (o forse non se ne è mai andata) l’Ebola in Sierra Leone dove il test effettuato su una donna morta a Magburaka, nel nord del Paese, ha dato esito positivo. A dare la notizia è stata Frances Langoba Kelly, portavoce dell’Ufficio di Sicurezza Nazionale del governo, dopo i risultati delle analisi effettuate in Inghilterra. La conferma della natura del decesso è poi arrivata anche dall’Organizzazione mondiale della sanità. La donna si trovava in un villaggio al confine con la Guinea, dove il virus è ancora presente.

Soltanto ieri l’Oms aveva certificato la fine dell’epidemia nell’Africa Occidentale, dove il virus ha ucciso più di 11.300 persone dal 2013 ad oggi. Proprio la Sierra Leone, dove le vittime sono state più di 4mila, era stata dichiarata “Ebola-free” dopo l’ultimo caso registrato lo scorso 7 novembre. L’Organizzazione aveva comunque avvertito della possibilità del presentarsi di alcuni casi: il virus infatti ha un periodo di incubazione che dura 30 giorni, durante i quali può comunque essere trasmesso prima che i sintomi inizino a manifestati. Per questo motivo un contingente di esperti è rimasto nel tre paesi colpiti. In contemporanea con l’annuncio della Sierra Leone, la Russia ha annunciato che presenterà il suo vaccino contro l’Ebola al prossimo summit dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, in programma a Ginevra dal 25 al 30 gennaio.

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