Tagli in vista in Europa per General Electric. La multinazionale statunitense ha infatti annunciato che nel biennio 2016-2017  verranno mandati a casa 6500 dipendenti su 35mila delle divisioni europee di Alstom Energia, 236 dei quali in Italia. Con il taglio di 1.700 posti di lavoro la Germania sarà il Paese che subirà le conseguenze peggiori seguito dalla Francia con 765. Un portavoce di General Electric ha spiegato che la scelta è stata necessaria a causa del netto calo della domanda di gas e turbine registrata negli ultimi anni. Ha inoltre ricordato che la società, al momento dell’acquisizione del business energetico di Alstom aveva promesso di creare 1.000 nuovi posti in Francia in tre anni.

Per quanto riguarda l’Italia i tagli riguarderanno esclusivamente l’impianto di Sesto San Giovanni (Milano) dove il numero dei lavoratori verrà più che dimezzato: su 400 ne rimarranno 164. Quest’anno i licenziamenti saranno 211, 25 nel 2017. Nessun taglio invece nelle sedi di Lecco e della provincia di Padova.

Le scelte della multinazionale Usa sono state molto criticate da Marco Bentivogli, segretario generale della Fim-Cisl: “Sono inaccettabili e incomprensibili sull’aspetto industriale e non sostenibili sul piano sociale. La lunga esperienza del sito Power di Sesto – ha detto – e le rilevanti competenze dei lavoratori hanno consentito, anche in tempi recenti, di risolvere criticità in molti stabilimenti europei. La Fim chiede con forza a Ge di rivedere tali scelte, dettate da miopi logiche finanziarie che disperdono un importante patrimonio industriale e generano un grave problema sociale ai lavoratori e alle loro famiglie”. Il sindacato ha quindi chiesto l’apertura di un tavolo di confronto per “individuare le prospettive industriali utili a mantenere l’attività e l’occupazione”.

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