Miglior attacco, seconda miglior difesa, squadra con il minor numero di sconfitte: il Napoli si fa grande e si prende lo scettro simbolico di campione d’inverno. Lo fa con una prova d’autorità a Frosinone. Cinque gol, il solito immenso Higuain (doppietta) e una rete da antologia di Gabbiadini. Il passo falso interno dell’Inter contro il Sassuolo fa il resto. Adesso Sarri non può più nascondersi: la sua squadra è una seria candidata al titolo. Il resto della domenica regala numeri storici: sei vittorie esterne su sei partite. Dopo il rigore di Berardi che ha steso l’Inter, arrivano il successo ferma-crisi del Genoa a Bergamo e il blitz dell’Empoli a Torino. I toscani superano così il Milan e salgono al settimo posto in classifica confermandosi squadra rivelazione dell’anno. Una conferma indiretta dell’ottimo lavoro di Sarri, il cui lavoro continua a riverberarsi sul gioco impostato da Giampaolo. Punti pesanti del Chievo a Bologna e del Palermo a Verona. I veneti chiudono il girone d’andata senza vittorie e hanno già un piede in serie B. Negli anticipi, la Lazio si veste da ammazzagrandi e conferma le difficoltà della Fiorentina negli scontri di alta quota. Roma e Milan si dividono tutto: un gol a testa, un tempo comandato per parte, un punticino che salva (ma non dovrebbe) le panchine di Garcia e Mihajlovic e non serve a nessuno per tirarsi fuori dalla crisi di risultati e gioco. Sempre meglio due feriti gravi che un morto. Nelle retrovie batte un colpo il Carpi che manda ko l’Udinese, mette nel mirino Frosinone e Genoa e festeggia la rete di Pasciuti. Una piccola-grande storia da raccontare quella del giocatore emiliano, protagonista in biancorosso dai tempi dei Dilettanti e in gol con la maglia carpigiana in tutte le serie, dalla D alla A.

CARPI-UDINESE 2-1: 26’ Pasciuti (Bianco), 70’ Lollo (Lasagna), 72’ Zapata
Ammoniti: Suagher (C); Piris (U)

FIORENTINA-LAZIO 1-3: 46’ Keita (Djordjevic), 92’ Milinkovic-Savic, 93’ Roncaglia, 96’ Felipe Anderson (Matri) Ammoniti: Rodriguez, Borja Valero, Pasqual (F); Parolo, Mauricio, Hoedt, Konko (L) •Prima il colpaccio a San Siro contro l’Inter, poi tre sberle alla Fiorentina. La Lazio stoppa la corsa della Viola verso il titolo di campione d’inverno e ne mina ulteriormente le certezze: Paulo Sousa ha difficoltà quando incrocia squadre di medio-alta classifica. Keita spacca la partita poco prima dell’intervallo: vantaggio meritato perché fino a quel momento c’era stata molta più Lazio che Fiorentina, vittima di numerose amnesie difensive. Nella ripresa i valori non cambiano, almeno fino al pressing degli ultimi venti minuti, comunque infruttuoso. Poi nei sei minuti di recupero concessi da Rizzoli accade di tutto: Milinkovic-Savic, conteso in estate dai due club, sembra chiuderla al 92esimo ma una clamorosa papera di Berisha su tiro di Roncaglia la riapre pochi secondi dopo. L’assalto della Fiorentina è disordinato e i biancocelesti colpiscono in contropiede con Felipe Anderson. La Juventus ha reso ancora più amara la giornata del giro di boa: vittoria e sorpasso sulla Viola.

ROMA-MILAN 1-1: 4’ Rudiger (Pjanic), 50’ Kucka (Boateng)
Ammoniti: Manolas, Nainggolan, Pjanic (R); Kucka, Luiz Adriano, Bertolacci (M)

•Si dividono tutto, Roma e Milan. E alla fine nessuno può sorridere ma almeno Garcia e Mihajlovic restano in sella. Magra consolazione perché basta ascoltare i fischi di disapprovazione dell’Olimpico per comprendere lo stato comatoso in cui versano le due squadre. La Roma ha vinto appena una delle ultime sette partite. Il Milan ha messo insieme 6 punti nelle ultime cinque avendo giocato contro Carpi, Verona, Frosinone, Bologna prima della trasferta nella Capitale. Insomma, il pareggio salva gli allenatori ma lascia in stato comatoso entrambe. Risultato giusto alla luce di un primo tempo impostato e comandato dalla Roma, in vantaggio dopo 4 minuti con Rudiger e vicina al raddoppio ancora con il difensore tedesco (traversa). Nella ripresa c’è decisamente più Milan. Kucka trova subito il pareggio dopo una bella sgroppata di Boateng (tornerà utile durante la stagione) e un velo prezioso di Bacca. Poi i rossoneri approfittano di una Roma in netto calo fisico e con il 4-2-3-1 arrivano spesso dalle parti di Szczesny. Clamorosa l’occasione mancata da Kucka prima che l’ingresso di Totti rianimi la Roma in un finale da battaglia. Che non fa morti, ma lascia tutti scontenti.

INTER-SASSUOLO 0-1: 90′ Berardi (Rig.) AmmonitiMiranda, Murillo, D’Ambrosio (I); Cannavaro, Magnanelli, Berardi (S)

ATALANTA-GENOA 0-2: 79’ Dzemaili (Rincon), 81’ Pavoletti (Laxalt)
Ammoniti: Paletta, D’Alessandro (A); Suso, Dzemaili (G)

BOLOGNA-CHIEVO VERONA 0-1: 79’ Pepe (Cacciatore) Ammoniti: Oikonomou, Destro (B); Cacciatore, Frey (C) Rigore sbagliato: Destro (parato da Bizzarri)

FROSINONE-NAPOLI 1-5: 20’ Albiol (Jorginho), 30’ Higuain (rig), 59’ Hamsik, 60’ Higuain, 71’ Gabbiadini (Callejon)
Ammoniti: Blanchard, Dionisi (F); Hysaj (N)

•Un’altra doppietta di Higuain, una perla di Gabbiadini, la continuità di Marek Hamsik. Lo show di Frosinone legittima il primo posto del Napoli al termine del girone d’andata. Lo dicono i numeri: la squadra di Sarri ha il miglior attacco, la seconda miglior difesa, la miglior differenza reti e il minor numero di sconfitte. Dopo i passaggi a vuoto di inizio stagione è stata la più continua: giusto quindi che sia in vetta. Al Matusa la partita si trasforma in una formalità dopo il gol di Albiol. Ci pensa il solito Pipita su rigore a raddoppiare, poi nella ripresa Hamsik fa tris con un’azione in solitaria e ancora l’attaccante argentino (18 gol in 19 partite) cala il poker. Tutto perfetto e ciliegina sulla torta di Gabbiadini. L’attaccante si conferma una risorsa enorme, chiusa però dal rendimento di Higuain. Appena entrato sull’ennesimo recupero di Callejon (quanto sacrificio…), il centravanti scaraventa nel sette un sinistro letale. Gol della bandiera del Frosinone a partita già impacchettata dal Napoli. Contenere l’entusiasmo sarà la chiave per confermarsi nel girone di ritorno. Non chiudeva al primo posto il girone d’andata da venticinque anni. All’epoca divenne campione d’Italia. Un quarto di secolo dopo, liberi di fare gli scongiuri.

TORINO-EMPOLI o-1: 56’ Maccarone Ammoniti: Molinaro, Belotti, Zappacosta (T); Livaja, Maccarone, Buchel, Laurini, Barba, Paredes (E)

HELLAS VERONA-PALERMO 0-1: Vazquez
Ammoniti: Pazzini, Toni (V); Morganella, Goldaniga, Jajlo, Vazquez (P)

SAMPDORIA-JUVENTUS 1-2: 17′ Pogba (Bonucci), 46′ Khedira (Dybala), 64′ Cassano (Carbonero) Ammoniti: Cassani, Carbonero (S), Bonucci, Pogba, Hernanes, Khedira (J). Espulsi: Moisander (S)

Classifica (*una partita in meno)
Napoli 41
Juventus 39
Inter 39
Fiorentina 38
Roma 34
Sassuolo 31*
Empoli 30
Milan 29
Lazio 27
Chievo 26
Atalanta 24
Udinese 24
Sampdoria 23
Torino 22*
Bologna 22
Palermo 21
Genoa 19
Frosinone 15
Carpi 14
Verona 8

Articolo Precedente

Serie A, Inter – Sassuolo 0 a 1. Ultima d’andata, nerazzurri giocano bene ma cadono nel recupero sul rigore di Berardi – Video

next
Articolo Successivo

Serie A, cinquina vincente sulla ruota di Napoli: 12, 18, 26, 41 e 57, i numeri dei campioni d’inverno (e degli scongiuri) – Video

next