Le vie del Signore sono infinite, quelle di Radio Maria pure. Tanto da arrivare a scomunicare un piccolo gruppo afropunk della provincia romagnola, colpevole di aver usato, in chiave ironica, lo stesso nome dell’emittente cattolica. Questa storia, modello Davide contro Golia, arriva da Savignano sul Rubicone, 20mila abitanti nel cesenate, e vede come protagonisti i R-Amen (ex-Radio Maria), giovane band autoprodotta, costretta a cambiare identità dopo aver fatto arrabbiare i vertici delle sacre frequenze.

“Era la mattina dell’11 dicembre – racconta Lorenzo Perinelli, 25 anni, voce e chitarra del terzetto – stavo controllando quasi per caso mentre facevo colazione, la casella di posta del gruppo. Tra le mail c’era anche quella degli avvocati della radio”. Il messaggio arriva da un importante studio di Milano, specializzato proprio nella tutela dei marchi e dei brevetti. E il contenuto del testo è chiaro: i legali diffidano il gruppo, fino ad allora i Radio Maria, dall’utilizzare quel nome. Aggiungendo che si tratta di una delle emittenti più ascoltate al mondo, e che il marchio, registrato in Italia e all’estero, è tra i più famosi nell’universo radiofonico.

E in effetti Radio Maria ha oltre 1,3 milioni di ascoltatori solo nel nostro Paese, che diventano 30 milioni in tutto il mondo. Le voci e le preghiere trasmesse dall’emittente raggiungono 5 continenti, con 70 radio in diversi stati. Una potenza, di fronte a una band di ragazzi che su Facebook ha 800 fan, e che è abituata a suonare nei locali romagnoli, agli aperitivi e nelle feste: “Non siamo mai andati oltre i 100 chilometri di distanza da casa”.

Eppure la radio ha voluto mobilitare il proprio studio legale, dando al gruppo due settimane di tempo per cambiare nome. “Il nostro progetto musicale è nato un anno fa, e la scelta del nome è stata una provocazione ironica: siamo evidentemente un gruppo musicale satirico, non avevamo nessuna intenzione di creare confusione nelle persone. Ma siamo ancora piccoli e per noi una causa legale è inaffrontabile, da tutti i punti di vista”. Così il giorno di Natale, curioso scherzo del destino, sulle ceneri dei Radio Maria sono sorti i R-Amen.

I componenti, il più anziano ha 25 anni, cercano di campare con la musica e con i concerti. Non amano prendersi sul serio e si presentano così: “Brutta qualità, superlook ed entusiasmo ingiustificato: il canto di un pappagallo intrappolato in uno smartphone cinese”. La band, che si definisce “afro elettro punk tropicale”, ha all’attivo un disco, Yo Yo Yo Santo Subito, prodotto grazie al collettivo Falafel Fazz Familia al quale appartiene. In programma anche diverse date live, nel “Vaticano stellare tour”. E se è vero che, per evitare anni di tribunale e sostanziose parcelle di avvocati, hanno rinunciato al nome di battesimo, oggi la storia dei R-Amen storia sta facendo il giro del web. “Siamo un po’ più famosi” sorride Perinelli. La piccola rivincita di Davide contro il gigante Golia.

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